Cgil e Uil in piazza contro la manovra a Varese. «Non aiuta lavoratori e famiglie»

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VARESE – «È finito il momento delle domande e delle risposte: bisogna iniziare a picchiare un pugno sul tavolo e lo faremo con lo sciopero di venerdì». Presenta così la mobilitazione sindacale che si svolgerà il prossimo 24 novembre nel capoluogo la segreteria generale della Cgil di Varese Stefania Filetti. Come già accaduto lo scorso anno (nella foto sopra un momento dello sciopero di dicembre 2022) l’iniziativa è organizzata insieme alla Uil.

Corteo e presidio

Venerdì 24 i sindacati si ritroveranno alle 9 in piazza Repubblica per attraversare in corteo il centro fino a raggiungere Villa Recalcati, dove incontreranno il prefetto. Per la giornata è programmato uno sciopero generale di 8 ore che coinvolgerà tutto il settore privato (industria e servizi), dopo quello dello scorso venerdì 17 che aveva riguardato invece trasporti, scuola, sanità e pubblico impiego. Con la mobilitazione Cgil e Uil vogliono dire no alla manovra dell’esecutivo Meloni. «Con questo Governo – dice Filetti – abbiamo avuto numerosi incontri, ma non è arrivata neanche una risposta che cambia le condizioni delle persone che rappresentiamo, anzi se guardiamo le pensioni va proprio a peggiorarle».

I temi

La segretaria della Cgil varesina parla poi di una situazione preoccupante del lavoro in Italia, con il numero di ore di lavoro che diminuisce e la cassa integrazione che aumenta. «È il momento più che in altri momenti di investire nello sviluppo, in politiche industriali, in buona occupazione, sui rinnovi dei contratti nazionali e per avere salari più dignitosi». Altro tema la sicurezza sul lavoro. «Ogni anno ci sono 1000 morti sul lavoro: è uno scempio inaccettabile, è una cosa incivile e ci vuole una scelta politica precisa e cioè bisogna assumere gli ispettori, pagarli (e anche bene) e fare in modo che vadano nelle imprese a fare i controlli. Non c’è niente neanche per il lavoro delle donne, che hanno salari più bassi, e il Governo peggiora “Opzione donna” con un anno in più per andare in pensione. Invece di agevolare le donne si peggiora la situazione».

Tassare gli extraprofitti

«Ci sono dei temi importantissimi legati alla legge di bilancio che non ha colto quelle che erano le nostre richieste su politiche industriali, fisco, pensioni, precarietà, sanità, salute e sicurezza sul lavoro – osserva Fabio Dell’Angelo, segretario generale della Uilm Alta Lombardia – l’inflazione ha eroso il potere d’acquisto: da quello che ci dicono le persone che incrociamo nelle fabbriche e nelle sedi sindacali è evidente l’aumento dell’impoverimento delle famiglie. Pensavamo che la politica cogliesse questi aspetti fornendo un aiuto». Quindi indica dove si potrebbero attingere le risorse per sostenere chi fa più fatica. «I soldi si possono recuperare con l’imposta sugli extraprofitti: chiediamo che venga superato il tabù legato al fatto che chi ha di più non può dare a chi ha di meno. Bisogna creare una modalità per far sì che chi è rimasto indietro possa vivere un’esistenza dignitosa».

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