Tour de France, vince Mohoric nella tappa più pazza

Ciclismo Tour France Mohoric

La tappa più lunga del Tour de France 2021, con i suoi 249,2 chilometri, si rivela anche la più folle. Una frazione con la maglia gialla van der Poel e la maglia verde Mark Cavendish all’attacco da subito, con la bianca di Tadej Pogačar costretta a difendersi mettendo la squadra alla frusta. Di più: davanti anche un Vincenzo Nibali, a dimostrare ancora una volta di essere più forte delle critiche buttandosi all’avventura in avanscoperta riguadagnando le posizioni alte della classifica. Ancora di più: Richard Carapaz all’attacco in contropiede nel finale non appena notata la crisi di Primož Roglič.

LA CORSA – Partenza alla morte con la prima mezzora coperta alla media dei 55km/h, dunque – soprattutto grazie alla propulsione di Wout Van Aert (Jumbo Visma) – se ne è andato un gruppo molto fitto e denso di campioni pilotato dalla maglia gialla van der Poel e dietro è rimasta sola la UAE Emirates a tirare il gruppo. All’attacco nomi grossi: Vincenzo Nibali, Toms Skujins e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Philippe Gilbert, Harry Sweeny e Brent Van Moer (Lotto Soudal), Mathieu van der Poel e Xandro Muerisse (Alpecin-Fenix), Wout van Aert e Mike Teunissen (Jumbo-Visma), Kasper Asgreen e Mark Cavendish (Deceuninck-QuickStep), Imanol Erviti e Ivan Cortina (Movistar), Magnus Cort e Ruben Guerreiro (EF-Nippo), Jan Bakelants e Danny Van Poppel (Intermarché-Wanty-Gobert), Simon Yates (Team BikeExchange), Dylan van Baarle (Ineos Grenadiers), Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe), Christophe Laporte (Cofidis), Victor Campenaerts (Qhubeka NextHash), Soren Kragh Andersen (Team DSM), Matej Mohoric (Bahrain Victorious), Hugo Houle (Astana-Premier Tech), Dorion Godon (AG2R Citroën) e Franck Bonnamour (B&B Hotels).

Il vantaggio è aumentato in modo vertiginoso col passare dei km, Mark Cavendish si è preso i preziosi punti dell’unico Sprint intermedio di giornata e dopo 150 km senza particolari difficoltà sono inziati i 100 km finali molto esigenti, con cinque salite in sequenza. Sui saliscendi del Parco Naturale Regionale del Morvan e sfruttando il primo Gpm, si sono avvantaggiati Van Moer e Mohoric sui quali sono poi rientrati Campenaerts e Stuyven. Vincenzo Nibali ha scaldato il motore con un attacco che ha aiutato a selezionare il drappello inseguitori, mentre Mohoric, davanti, proseguiva di ottima lena.

Ed è stato proprio sul durissimo Gpm (con abbuoni) del Signal d’Uchon che se n’è andato tutto solo il buon Matej: nessuno è riuscito a tenergli testa ed è stato trionfo per il campione di Slovenia che ha tagliato il traguardo in lacrime, con Stuyven secondo e migliore degli inseguitori. Per Mohoric anche la maglia a pois di miglior scalatore e la soddisfazione di aver completato la collezione nei grandi giri dopo una tappa al Giro nel 2018 (la 7ma) e alla Vuelta nel 2017 (la 10ma).Ricordiamo che solo un mese fa lo sloveno era caduto in modo disastroso al Giro, rischiando letteralmente l’osso del collo.

Nel finale la coppia Van Aert – Van der Poel si è avvantaggiata con una poderosa azione di coppia che, in meno di 10 km, ha permesso ai due rivali di riprendere i contrattaccanti. Nibali è arrivato dopo circa un minuto, per niente aiutato dai compagni. Una corsa nella corsa nella corsa: nel gruppo maglia bianca, il re del Giro 2019, Richard Carapaz ha attaccato in modo deciso sull’ultima salita proprio mentre Roglic alzava bandiera bianca staccandosi di botto. L’ecuadoriano si è involato in discesa, ma è stato preso proprio sul traguardo. Roglic è giunto al traguardo con aria sconfitta, per lui è addio ai sogni gialli.

In una classifica completamente stravolta, van der Poel ha ora 30 secondi su van Aert, 1’49” su Asgreen, 3’01” su Mohoric, 3’43” su Pogacar e 4’12” su Nibali. Roglic naufraga a 9’11” in 33esima posizione. E domani, iniziano le Alpi.

Articolo a cura di Tuttobiciweb

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