Van Aert: “Vincere le Strade Bianche è davvero un’impresa”

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Van Aert ha stupito e lo ha fatto anche sulla linea del traguardo, quando da solo e con gesto scaramantico delle corna con la mano, ha tagliato la linea del traguardo delle Strade Bianche, la corsa della ripartenza per il grande ciclismo. In solitaria con uno splendido assolo, il campione belga della Jumbo-Visma, si è preso una vittoria importante, una rivincita la sua,  che lo ha portato dritto sul tetto del mondo.

Tanti titoli vinti nel ciclocross, le sfide con Van der Poel e la caduta al Tour de France lo scorso anno. Esattamente un anno fa, Van Aert era in ospedale con una profonda ferita ad una gamba. Poi il lungo stop per la riabilitazione e il ritorno alle corse a dicembre e l’ultima corsa a febbraio alla Omloop Het Nieuwsblad dove ha chiuso 11°. Ieri, 1 agosto, per lui è arrivata la rinascita sullo sterrato senese,  tra il caldo torrido e la polvere dello sterrato, ha scritto il suo nome in una corsa dove solo i grandi campioni hanno saputo primeggiare.

Non c’era un motivo particolare per il gesto delle corna – ha subito dichiarato Van Aert durante la conferenza stampa a Siena – ho pensato che fosse figo fare un gesto così,  in particolare dopo un periodo difficile come quello che si è da poco concluso”.

Strade Bianche ha dato il via alla stagione importante del world tour. A causa del Covid19, Strade Bianche era stata fermata a marzo e adesso è stata proprio questa corsa a far ripartire il ciclismo mondiale. “Siamo ripartiti in una stagione particolare, ho lavorato bene in questo periodo e sono contento di questo risultato. Questa corsa rappresenta una ripartenza importante per tutti”.

Tornare a correre è stato un test importante per tutti e trovare il ritmo giusto non è stato facile. “È stato difficile correre, in particolare all’inizio. Ho dovuto impiegare un po’ di tempo per capire bene come procedere e seguire il gruppo. La polvere e il caldo hanno reso la corsa molto difficile. Ho gli occhi che mi bruciano ancora, ci vorrà un po’ di tempo per recuperare e avrò bisogno di un po’ di riposo. Polvere e caldo  hanno reso la corsa molto difficile”.

Per due volte è arrivato terzo a Siena e sono ancora vivi i ricordi dei crampi sulla rampa terribile di Santa Caterina. “Ho pensato per un momento ai dolori alle gambe che ho avuto nelle edizioni precedenti,  passando sul muro di Santa Caterina. Il ricordo è durato solo un attimo e poi sono andato dritto per la mia strada”.
 
Un campione vero Wout Van Aert che nel suo palmares vanta 4 titoli mondiali nel ciclocross e un bronzo nei Campionati Europei su strada” Quando corro in bici cerco sempre di restare concentrato, a prescindere dalla strada o dal ciclocross. Sono modi di correre molto diversi, uno più esplosivo e breve e uno di lunga durata.  La sofferenza è sostanzialmente la stessa e amo fare entrambi”.

Van Aert ricorda ancora il periodo trascorso in ospedale, la delusione per l’abbandono del Tour, dove stava ottenendo ottimi risultati e la lunga riabilitazione. “Questa  vittoria è molto importante per me, l’anno scorso di questi tempi ero in ospedale e molti pensieri negativi affollavano la mia mente.  Ho dato il mio massimo, è una bella sensazione salire sul gradino più alto del podio. Alcuni mi chiamano coltello affilato forse è vero, sono un po’ così. Con la mia squadra siamo ad un livello molto alto e ho raggiunto questo livello grazie ai miei compagni. I dettagli sono importanti in ogni corsa e in ogni allenamento  ed grazie al mio team che sono riuscito ad occuparmi anche dei piccoli particolari che mi hanno aiutato a vincere”.

Articolo a cura della redazione e di tuttobiciweb

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