Ciclocross, quando Bramati vinse in Coppa del Mondo “a casa” del mago Pontoni

E’ domenica 12 novembre 1995, a Variano di Basiliano, in Friuli, si corre  la terza prova della Coppa del Mondo di ciclocross. Variano è il paese di Daniele Pontoni, il più grande crossista italiano della storia dopo Renato Longo. Pontoni nell’inverno precedente aveva trionfato nella classifica finale di Coppa del Mondo. Grazie ad Armando Zamprogna, Gianni Dal Grande e al comitato di Basiliano ero io la voce ufficiale dell’evento di Basiliano. Tantissimi appassionati non solo friulani accorsero a incitare Pontoni sperando di celebrarne il trionfo.

Bramati primo, sua maestà staccato

Tuttavia a Variano l’ordine d’arrivo fu il seguente: primo Luca Bramati, secondo Wim De Vos, terzo Beat Wabel, quarto Radomir Simunek e riguardo i vip sesto arrivò Adrie Van Der Poel (papà di Mathieu)Pontoni chiuse quindicesimo. In materia di Coppa del Mondo io ero speaker già l’anno prima quando Pontoni trionfò a Corva (Pordenone) nella prova italiana e fu un tripudio per i friulani. Invece a Basiliano i miei annunci col ritardo progressivamente accumulato da Daniele gelarono il pubblico attorno a metà corsa. Gli spettatori compresero che Daniele non era nella giornata migliore e negli ultimi giri ripresero a incitarlo. «Comunque nella seconda metà della gara – puntualizza Bramati, classe ‘68 – quando ero nettamente al comando il pubblico incitò anche me. In quel periodo ero l’avversario principale di Daniele in Italia eppure i suoi tifosi mi applaudirono dimostrando che il pubblico del ciclismo è corretto, diverso da quello del calcio».

Fattore campo annullato

Il bergamasco Bramati di Canonica d’Adda espugnò Variano di Basiliano. «Il fattore campo – precisa Luca – per me non è  mai stato condizionante: ovunque correvo cercavo possibilmente di vincere senza ragionare su chi abitava nella sede di svolgimento della gara. Mi presentai al via della terza prova di Coppa reduce dai successi nelle prime due. A Basiliano nei primi due giri di corsa mi sono avvantaggiato con De Vos, Wabel e altri, poi li ho staccati tutti».

Gli ultimi giri furono una trionfale passerella per Luca. «Ho voluto la vittoria per me – ribadisce – non per dare un dispiacere a concittadini e tifosi di Pontoni. Quando vinsi io quello di Variano era un  circuito impegnativo, con dislivelli, strettoie  e anche un single track».

Bramati s’impose nella Coppa del Mondo ’95-96 guidando la classifica dalla prima all’ultima delle sette prove. Il corridore di Canonica d’Adda si aggiudicò le gare di Wangen (Svizzera), Heerlen (Olanda), Basiliano, poi a Praga (Repubblica Ceca) vinse Runkel, a Igorre (Spagna) trionfò Pontoni, a Loenhout (Belgio) vittoria di Herygers e a Pont Chateau di Adrie Van Der Poel.

Il brivido del cross

Le prime Coppe del Mondo avevano un numero di prove inferiore rispetto a quella dell’ edizione 2021-22. Nell’inverno in corso le gare di Coppa sono ben 17: troppe a giudizio di tutti. «Le edizioni degli Anni ’90 erano più belle e avvincenti», è un ritornello che scandiscono spesso gli appassionati. «Le edizioni di Coppa degli Anni ’90 e dei primi 2000 – afferma Bramati – erano più sentite rispetto alle attuali, non ci sono dubbi. Però le gare di Coppa sono agonisticamente belle anche adesso benché di numero elevato e in alcuni casi disertate dai più forti: è impossibile correrle tutte».

Quello che si è visto nell’inverno 1995-96  è stato il più bel Luca Bramati della storia: primo nella classifica finale di “Coppa” e trionfatore nel Superprestige, l’altra grande challenge internazionale. «I successi nelle classifiche di Coppa del Mondo e Superprestige – assicura Bramati – li ho costruiti d’estate, disputando una grande Coppa del Mondo di mountain bike. E grandi meriti nei miei trionfi li ha avuti il nostro commissario tecnico Edoardo Gregori. Era ct azzurro di cross e mountain bike, lo ritengo il numero uno dei commissari tecnici, non ne ho mai avuto uno bravo quanto lui».

Luca rivela un retroscena dell’inverno 1994-95. «In Coppa del Mondo ero arrivato dodicesimo. A fine Mondiale di Eschenbach Eddy Gregori mi disse che nell’inverno successivo avrebbe puntato al successo nella Coppa del Mondo di cross con me. E io sono riuscito a vincergli Coppa e Superprestige». Riguardo le prove singole, Bramati a Variano di Basiliano ha provato la gioia più grande della carriera. «Vincere in Italia davanti all’aristocrazia mondiale della specialità fa sempre piacere. Nel 1995 ho anche vinto la prova di Roma della Coppa del Mondo di mountain bike. Sono il primo italiano vincitore di una gara di Coppa del Mondo di mountain bike e ne sono orgoglioso».

Di padre in… figlia

Nel prossimo week end a Variano di Basiliano la famiglia Bramati punterà ancora al risultato di prestigio: Lucia Bramati, figlia di Luca, sarà una delle principali protagoniste del Campionato italiano delle Under 23. «Lucia sta crescendo bene, sono già contento per come si è comportata in questo suo primo inverno da Under 23». In questi mesi Lucia Bramati ha corso soprattutto all’estero. «Il Campionato italiano sarà l’unica gara che mia figlia disputerà in Italia in gennaio. Dopo il tricolore parteciperà ad altre due gare di Coppa del Mondo».

Lo storico ordine d’arrivo

Quando Bramati li mise tutti in fila. Ecco chi arrivò dietro di lui.

1. Luca Bramati; 2. Wim De Vos (Olanda); 3. Beat Wabel (Svizzera); 4. Radomir Simunek (Repubblica Ceca); 5. Richard Groenendaal (Olanda); 6. Paul Herygers (Belgio); 7. Erwin Verwecken (Belgio); 8. Ondrej  Lukes (Repubblica Ceaca); 9. Peter Van Santvliet (Belgio); 10. Urs Markwalder (Svizzera); 11. Ben Berden (Belgio); 12. Adrie Van Der Poel (Olanda); 13. Marc Janssens (Belgio); 14. Pavel Elsnic (Repubblica Ceca); 15. Daniele Pontoni; 16. Jiri Pospisil (Repubblica Ceca); 17. Erik Boezewinkel (Olanda); 18. Cyrille Bonnand (Francia); 19. Emmanuel Magnien (Francia); 20. Martin Obrist (Svizzera).

CLASSIFICA FINALE COPPA DEL MONDO – 1. Bramati punti 100; 2. Groenendaal (83); 3. Wabel (63); 4. Runkel (57); 5. Pontoni (56); 6. Adrie Van Der Poel (54): 7. Vervecken (49); 8.De Vos (46); 9. Simunek (45); 10. Jerome Chiotti (43).

Articolo a cura di Tuttobiciweb