Dal primo lockdown agli hub vaccini: un anno in prima linea per gli Alpini di Varese

Alpini sezione Varese

VARESE – Oltre un anno di impegno sul territorio, per far fronte all’emergenza sanitaria. La risposta della sezione di Varese dell’Associazione Nazionale Alpini è stata ancora una volta encomiabile. Un lavoro che prosegue tuttora, con numerosi volontari attivi su diversi fronti, a partire dagli hub vaccinali.

Protezione civile Ana: un impegno incessante

Fin da febbraio 2020 si è mobilitata la macchina del volontariato, che ha visto protagonista l’unità di Protezione civile della sezione Ana di Varese. Un’attività cominciata con le consegne di materiale sanitario agli ospedali, quando era forte il bisogno di mascherine e camici. Quindi il montaggio del tendone all’esterno dell’Ospedale di Circolo di Varese e la realizzazione del primo punto tamponi da parte di Ats Insubria in via Monte Generoso. La stessa attrezzatura è stata utilizzata alle Fontanelle, dove oltre al lavoro di montaggio i volontari sono stati impegnati nel servizio quotidiano, occupandosi anche della cucina. In piena emergenza lo scorso autunno venivano serviti fino a 70 pasti al giorno agli operatori in servizio. Alle Fontanelle da ottobre 2020 a metà aprile 2021 sono stati impegnati 62 volontari, per un totale di 549 giornate di lavoro. La Protezione civile Ana è stata attiva anche fuori provincia, a supporto dell’Ospedale alla Fiera di Bergamo nei mesi più caldi della prima ondata. In tutto il 2020 le attività relative al coronavirus hanno visto impegnati nel complesso 110 volontari per 1716 giornate totali.

Supporto agli hub vaccinali

In questi primi mesi del 2021 la Protezione civile Ana si è impegnata in particolare nel supporto alla campagna vaccinale, a partire dall’attività svolta a Viggiù tra febbraio e marzo. Nel centro di Rancio Valcuvia i volontari hanno montato la tensostruttura principale e le tende per l’accoglienza. Attualmente la Protezione civile Ana è attiva con volontari negli hub di Malpensafiere, Schiranna, Arcisate e Saronno, e vengono svolte attività di supporto anche nel milanese. Dal 27 marzo a metà aprile sono già stati impegnati 68 volontari negli hub vaccinali, per un totale di 157 giornate di lavoro. Da parte degli operatori c’è stato il massimo impegno in risposta all’emergenza, come sottolinea Stefano Fidanza, coordinatore dell’Unità di Protezione civile sezione Ana Varese.

Non solo Covid

L’attività della Protezione civile Ana nell’ultimo anno non si è però fermata all’emergenza sanitaria. Sono stati numerosi gli interventi extra Covid, a causa di eventi calamitosi come le alluvioni a Luvinate e Lavena Ponte Tresa e alcuni incendi sul territorio. I volontari si sono attivati anche a Curiglia con Monteviasco in occasione della frana sulla provinciale 6. Il loro aiuto è giunto fino a Nonantola, comune del modenese colpito da un’alluvione a dicembre. La sezione degli Alpini di Varese si è fatta promotrice, insieme alle sezioni di Bergamo, Milano, Monza e Modena, di una raccolta fondi per l’acquisto di computer per una scuola colpita dall’evento.

La solidarietà della sezione di Varese

L’impegno degli Alpini della sezione di Varese si è tradotto anche in diverse iniziative di solidarietà, a partire da una raccolta fondi promossa da marzo a luglio 2020 in ricordo del dottor Roberto Stella. Quasi 69mila euro i fondi raccolti, che hanno permesso di donare strumentazioni mediche ad ospedali, rsa e comitati locali della Croce Rossa Italiana. Gli Alpini hanno voluto sostenere anche Ail, destinando un contributo di 10mila euro per l’acquisto delle uova di Pasqua solidali, che sono state poi donate agli ospedali del territorio. I soci Ana sono impegnati attualmente al fianco dei volontari di Protezione civile negli hub vaccinali. Franco Montalto, presidente della sezione Ana di Varese, si sofferma sul valore del volontariato.