Covid, chiude a Milano l’hub vaccinale di Palazzo delle Scintille

MILANO – “L’ospedale in Fiera e Palazzo Scintille sono prova della capacità lombarda di superare le sfide”. Con queste parole il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha celebrato la chiusa dell’hub vaccinale di Palazzo delle Scintille a Milano, a cui ha fatto eco Guido Bertolaso: “stupore nell’affrontare ciò che sembrava Impossibile”.

Fine del palazzo simbolo della lotta al Covid

Dopo 674 giorni e 2,4 milioni di dosi di vaccino anti-Covid somministrate, chiude l’Hub vaccinale allestito a Palazzo delle Scintille. A ‘salutarlo’ c’erano il presidente della Regione Lombardia, l’assessore al Welfare Bertolaso. Presenti anche il direttore generale del Policlinico di Milano, Ezio Belleri e il presidente della Fondazione Fiera di Milano Enrico Pazzali. Palazzo delle Scintille diventerà uno spazio aperto alla città. Lo ha annunciato Roberto Russo, direttore delle opere pubbliche-residenziali di Generali, gruppo proprietario dell’edificio, per eventi culturali e anche attività sportive.

La lotta alla Pandemia di Milano

“Palazzo delle Scintile e Ospedale in fiera – ha detto Fontana – rappresentano l’anima e la capacità di reazione della nostra gente. Sono la dimostrazione plastica della capacità dei lombardi di affrontare qualunque prova. Oltre 800 persone hanno lavorato, come volontari, impegnando le proprie forze giorno e notte e lavorando h 24 consentendo per ridurre i tempi di realizzazione. E’ stata un’idea miracolosa che ha dato la forza di avere una reazione aldilà della grandissima utilità che ha avuto. Con la seconda ondata, infatti, sono stati 530 i pazienti curati”. Della stessa idea l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, che fin dall’inizio ha portato avanti la realizzazione di quella che, a molti, sembrava una missione impossibile.

“Dalle storie, dai racconti, dalle testimonianze di tutti quelli che hanno avuto un ruolo, grande o piccolo che fosse – ha detto – nell’avventura dell’Ospedale in fiera traspare, oltre all’orgoglio di esserci stati, lo stupore e l’incredulità nell’affrontare una sfida che sembrava impossibile. Questo è il fascino ed il miracolo dell’emergenza: affrontare ostacoli e tempistiche mostruose magari quasi a mani nude e riuscire a farcela. Ti rimane nel Dna, e ogni altro gesto o momento della tua vita poi ti appare banale, quasi noioso”. E quindi quello che Bertolaso ha definito “il messaggio più importante e segreto di questa avventura”, vale a dire “agisci ogni giorno, nel tuo quotidiano con la stessa passione e tenacia con la quale hai lavorato per quel piccolo grande miracolo, porta sempre con te quegli occhi febbrili, quel sudore pieno di stanchezza, quelle notti dai silenzi rotti solo dal martellare delle macchine, quelle strade deserte piene di angoscia e dolore che aspettavano parole e azioni piene di speranza.

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