Cristiano Ruiu: “Se hanno scelto Rangnick devono crederci e proteggerlo”

 

Fiducia totale in Rangnick. O meglio se la società lo ha scelto è giusto che non lo si metta in discussione. Neppure di fronte alla pressione dell’ambiente esterno. Tema affrontato con uno dei maggiori esperti di Milan, il giornalista televisivo, Cristiano Ruiu.

Lei ha capito come sarà composto il nuovo organigramma tecnico del Milan?

È sicuro che ci sarà Gazidis e che Rangnick sovrintenderà la parte sportiva. Sarà lui a decidere se stare fisicamente o meno in panchina. Le scelta tecnica spetterà a Rangnick. Dubito però fortemente che lui, dopo aver abbandonato in Germania in passato la panchina per stress, possa sedersi oggi su una panchina italiana. Rispetto all’ultima obiezione mossa da più parti della totale mancanza di una componente italiana, negli ultimi giorni circola la notizia che Rangnick cercherà anche degli italiani, più probabilmente milanisti. Sono puramente dei paraventi che a livello decisionale non avranno grande margine di manovra.

Ma non c’erano già?

Questa infatti è la domanda: se hai già Maldini e prima anche Boban perché disfarsene per cercarne di nuovi? Semplicemente perché non avranno un ruolo decisionale. Cosa che Maldini non accetterebbe.

Nomi che circolano?

Tassotti e Bonera che hanno già impegni professionali. È brutto usare il termine paravento, ma è per dire che non avranno reale potere decisionale. Diciamo che è un conto avere in team Maldini, un conto diverso è avere Bonera.

Società condizionata dalla stampa? Debolezza o stimolo?

Enorme debolezza. Due mesi fa era uscita la notizia di Almstadt come direttore sportivo. Fecero la descrizione dettagliata della sua carriera. Una dovizia di particolari rilevanti.
Feci uscire il tormentone di Almstadt direttore dell’Aston Villa retrocesso. Dopo una settimana su uno dei sitarelli utilizzati dalla società per far uscire alcune informazioni, venne fuori che non sarebbe stato lui il direttore sportivo. Non può essere il primo passante, nel caso Ruiu, che si accorge che in Premier non aveva fatto bene, a far cambiare idea. Se sei convinto devi andare avanti con lui. Una cosa abbastanza comune alle recenti società Milan. Gazidis ha il difficile compito di proteggere Rangnick dalle pressioni esterne.

Sento i nomi che circolano sul Milan e un po’ mi stranisco, lei non è un po’ preoccupato?

Nel momento in cui si decide di dare il progetto a Rangnick devi affidarti a lui. Questa volta apprezzo scelta e coerenza. Rangnick lavora con giocatori giovani che prendono pochi soldi: costruisce una squadra di robot. Se Rangnick farà quadrare i conti fuori dal campo e in campo non gli si potrà dire nulla. Tu devi affidarti a lui con coraggio e senza ripensamenti.

Ragionevolmente potrà raggiungere la Champions il Milan di Rangnick con i nomi che circolano?

I tifosi dell’Atalanta pensavano di poter arrivare in Champions? Non credo. Il risultato per il Milan di una volta era vincere gli scudetti e la Champions, quello di questo Milan è il pareggio di bilancio. Anche se per sostenere una macchina poderosa serve andare in Champions. Io avrei preferito altre scelte, ma le strade percorse negli ultimi anni non hanno portato a risultati. Vediamo adesso. Ma ripeto: se credi in Rangnick ti ci devi affidare.

Donnarumma, Bonaventura, Romagnoli e Ibra quante chance hanno di restare?

Anche Sacchi era un rivoluzionario, ma quando è arrivato ha preservato la vecchia guardia. Quelli che custodivano la memoria dello spogliatoio li ha mantenuti. La base doveva essere salvaguardata. Io li terrei. Se però lui dice che devono andare via lo ascolti sennò non prendi lui. Bonaventura ha già praticamente firmato con la Roma e farà benissimo a Roma. Non bene: benissimo. Ha una carica, una voglia, un’integritá indiscutibili. È un giocatore di 30 anni. Sarà rimpianto dai tifosi per un capriccio di mandarlo via. Se Ibra va a Bologna ci sarà la stessa forma di rimpianto. La scelta di Rangnick è doppiamente rischiosa. A me però uno che si prende le proprie responsabilità piace. Ibra zero possibilità di restare come Bonaventura. Donnarumma credo che rinnovi ma che poi possa partire. Romagnoli resta. Non credo che possano far partire anche Romagnoli.

CR7, fosse nella Juve, lo terrebbe oppure no?

Cosa ha in mente la Juve? Se vuol portare avanti il progetto con Sarri, secondo le sue idee, devi fare partire Ronaldo. Perché non c’entra nulla con quel progetto di squadra: se vuoi una coralità di squadra devi farlo partire. Non c’è un’unica ricetta per vincere. L’importante è non fare il minestrone. Ronaldo determina il gioco: con lui non è facile portare avanti un progetto sportivo di coralità.

Cosa farebbe del parco attaccanti Inter tenendo conto della “grana” Lautaro?

Che il Barcellona sia disposta a fare una maxi proposta è indubbio: io lo farei partire. L’ Inter non è ancora del livello di fatturato e appeal di chi si può permettere di dire: “Mister100 milioni” me lo tengo. Corri il rischio che poi non ripeta la stagione precedente.

Non rischia però di perderci anche Lukaku che con lui forma una coppia favolosa?

Ne trovi un altro. Nel gioco di Conte è determinante Lukaku. Quindi con un altro puoi trovare comunque una formula vincente. I top team europei si trovano oggi nelle condizioni in cui si trovavano prima le squadre italiane. Per arrivare in quella posizione bisogna ritrovarsi in una condizione di leader di mercato. L’Inter è avviata a quel livello ma oggi non lo è ancora.

Cristiano Ruiu Milan-MALPENSA24