Delitto di Morazzone, niente perizia per Paitoni. Modalità e piano di fuga determinanti

MORAZZONE – Il Gip di Varese Giuseppe Battarino ha negato la perizia psichiatrica per Davide Paitoni, 40 anni, che lo scorso primo gennaio ha ucciso il figlio Daniele, di soli 7 anni, nell’abitazione di Morazzone dove era ai domiciliari per il tentato omicidio di un collega avvenuto ad Azzate nel novembre 2021.

Perizia psichiatrica negata

Nella lunga ordinanza depositata il Gip Battarino nega in diritto la perizia richiesta dall’avvocato Stefano Bruno, difensore di Paitoni. Il Gip, che nell’ordinanza di convalida del fermo adombrava anche la premeditazione dell’efferato assassinio del piccolo, di certo ha tenuto conto, nel non valutare la possibilità che Paitoni fosse incapace di intendere e di volere quando sgozzò il figlio per punire la moglie che lo aveva lasciato, delle modalità della mattanza. Con il bimbo attirato in cucina per la merenda, il nonno paterno con problemi di udito allontanato con una scusa, e con Paitoni che alle spalle del bambino gli infila un fazzoletto in bocca e lo sgozza.

Reitereremo la richiesta

Il Gip, allo stesso tempo, potrebbe aver considerato determinante anche il piano di fuga del 40enne. Sparito dopo l’assassinio e arrestato mentre si dirigeva verso il confine svizzero dopo che i carabinieri, trovata l’auto posteggiata a Varese, avevano installato un Gps per poter seguire il mezzo in movimento. Al Gip tutto questo potrebbe essere apparso come affatto non organizzato. Anzi pianificato nel dettaglio non certo da una mente in stato confusionale. Per contro l’avvocato Bruno, che ha già annunciato che ripresenterà la richiesta di perizia in sede di udienza preliminare, ha sempre descritto il proprio assistito come non lucido e incapace anche di solo parlare dell’accaduto. Bruno ha chiesto la perizia psichiatrica sulla scorta di una prima valutazione effettuata da una psicologa forense.

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