CASTELLANZA – Imparare dalla storia, avere una visione ampia per progetti sfidanti e, per favorire un ricambio nel management, pensare alle poltrone come panchine. Sono queste le strategie che Federico Visconti (nella foto), rettore della Liuc, ha indicato ai ragazzi di Politics Hub per affrontare una fase disordinata come quella in corso che, complice l’amplificazione dei media, rischia di dare vita alla “massa enorme e confusa di pubblica follia” de “I Promessi Sposi” durante la peste. Nel corso della quarantena l’associazione giovanile di Legnano ha intervistato diversi esperti del mondo dell’economia per offrire delle coordinate sul mondo che cambia: le conversazioni sono state raccolte in “Dove punta la bussola”, libro pubblicato mercoledì 15 aprile.
Gente allenata a gestire il cambiamento
Tra i vari temi è stato affrontato innanzitutto quello della sostenibilità ambientale, e in che misura le imprese facciano proprio questo orientamento: «Non si tratta tanto di adempiere a dei protocolli, ma di ripensare un modello di business, a maggior ragione alla luce dell’emergenza attuale», ha sottolineato Visconti. «Per ripartire, e per concetti preziosi come sostenibilità, difesa della natura, welfare aziendale ed economia circolare occorre una progettualità alta, un po’ sfidante».
Per quanto riguarda invece le caratteristiche che deve possedere un bravo manager, oltre a un’ampiezza di visione ed esecuzione, è necessaria una grande tensione al cambiamento: «La sua importanza spicca particolarmente nella situazione che stiamo vivendo. Chi è che riesce a traguardare lo scenario economico della ripesa, ad avere in mente che cosa succederà a settembre o a febbraio? Ci vuole gente allenata a gestire il cambiamento, a conviverci. In Italia non c’è una grande tradizione in questo senso: perpetuiamo le posizioni, non c’è ricambio manageriale e stiamo pagando queste scelte. Bisogna dare un po’ più di fiducia ai giovani: come disse monsignor Cairati, prevosto di Legnano, “è importante che le poltrone diventino panchine”».
Trattenere i cervelli in Italia
Interrogato sull’alternanza scuola-lavoro, Visconti ha dichiarato: «È una bella esperienza se ben gestita, quando cioè porta effettivamente i ragazzi in trincea, a toccare con mano la realtà dell’azienda. Per l’ampiezza dei numeri è però esposta al rischio di operazioni di facciata, a questo riguardo si deve essere più selettivi». Quanto al futuro delle imprese, bisogna cambiare i modelli di governance nei casi di family business e, soprattutto, trattenere i cervelli in Italia: «Esportiamo i divani della Brianza e le piastrelle di Sassuolo ma anche migliaia di giovani: facciamo fatica a creare un mercato del lavoro attrattivo». Il rettore dell’ateneo di Castellanza ha lodato “Dove punta la bussola”, iniziativa che ha visto anche Andrea Beltratti, Carlo Cottarelli, Francesco Daveri, Alberto Mingardi e Dolly Predovic commentare lo scenario economico attuale. «Nel nostro piccolo abbiamo voluto fare la nostra parte per il Paese in modo ancor più concreto», hanno annunciato i ragazzi di Politics Hub: i proventi del libro, adatto sia a specialisti che a profani, saranno devoluti alla Croce Rossa italiana per aiutarla nella battaglia contro l’epidemia.
