ELEZIONI AMERICANE 2020 Lo scontro razziale in Usa dopo la morte di Floyd

Elezioni americane 2020 scontri razziali

L’emergenza Covid, che ha monopolizzato l’informazione degli ultimi mesi, sembra lasciare il passo ai fatti di cronaca. E’ notizia di questa settimana la morte di George Floyd mentre veniva posto in arresto dalla polizia di Minneapolis (Minnesota). Le immagini del fermo hanno il fatto il giro del mondo, creando indignazione e sgomento. Subito licenziati i 4 poliziotti del dipartimento di Polizia di Minneapolis

Immagini sconcertanti quelle che giungono dalla più grande città dello Stato del Minnesota, la cui area metropolitana conta oltre 3 milioni di persone

Uno Stato poco conosciuto dagli italiani e fuori dai classici tour operator, che raramente finisce sulle prima pagine nazionali, ma che oggi è diventato il fulcro del dibattito sociale e politico negli Stati Uniti.

Ancora una volta l’America riscopre lo scontro razziale e sociale che, anche per colpa di questa pandemia, rischia di accentuarsi ulteriormente.  Nel 2008, alla viglia dell’elezione del Primo Presidente afroamericano, gli Stati Uniti   si erano illusi che la secolare battaglia per i diritti civili e l’abbattimento progressivo della segregazione razionale, avesse raggiunto il suo massimo risultato. Purtroppo i fatti hanno dimostrato il contrario: le rivolte avvenute a St. Luis nel 2014 e 2015 con saccheggi e violenze scatenate dopo la morte di un ragazzo di colore sono state la punta dell’iceberg di un malcontento strisciante e solo parzialmente sopito. L’America non è nuova a queste situazioni, tanti sono infatti stati gli episodi che  hanno caratterizzato la storia recente degli Stati Uniti. Su tutti va ricordata la rivolta di Los Angeles del 1992, scatenata da un episodio molto simile a quello avvenuto a Minneapolis.

LA RIVOLTA E LA REAZIONE DELLA POLITICA

La guerriglia urbana di Minneapolis e la morte di George Floyd è diventato argomento anche per i due contendenti alla Casa Bianca. Toni severi quelli di Trump e Biden, i quali chiedono immediata chiarezza sui fatti.

Trump annuncia giustizia, e ha chiesto all’FBI di procedere celermente con le indagini perchè “giustizia sarà fatta”. Dello stesso tenore il candidato democratico Joe Biden che sollecita un’indagine federale.

Un episodio drammatico e triste che sicuramente avrà delle ricadute anche in termini elettorali. E’ infatti compito del neo Governatore democratico Tim Walz sedare le violenze per evitare un’escalation di morti, una situazione delicatissima che dovrà essere gestita con grande attenzione, perché il Minnesota resta uno swing state visto il  margine elettorale che c’è tra Donald Trump e Joe Biden secondo gli ultimi sondaggi.

L’INFALLBILITA’ DEI SONDAGGI

Argomento che appassiona gli analisti americani è la lettura dei numerosi sondaggi che ogni giorno vengono sfornati dalle agenzie demoscopiche e dai network americani. Lo spauracchio per tutti resta il 2016, quando per la maggioranza degli analisti la vittoria di Trump era assolutamente improbabile. Da allora ci si è domandati quale affidabilità avessero i sondaggi propinati per mesi all’elettorato americano.

Il tema preoccupa i democratici che vedono Joe Biden, sì in vantaggio, ma con numeri piuttosto risicati e comunque all’interno del margine di errore che le agenzie di demoscopiche dichiarano. Se non si considerano la quota degli indecisi e il predetto margine d’errore, il rischio è di fotografare una sentiment totalmente distaccato dalla realtà. E’ perciò concreto il rischio, secondo i democratici, di una sottovalutazione dei numeri e della forza del Presidente Trump, che comunque resta in scia di Biden.

TRUMP NON E’ NAUFRAGATO

Nonostante il disastro del Covid, il dramma occupazionale che affligge soprattutto le classi meno abbienti e il numero dei decessi in costante crescita, Donald Trump resta vicino a Joe Biden. Numeri che preoccupano la squadra democratica e allarmano lo stesso Barack Obama, vero regista della campagna del suo amico Biden. Gli stessi economisti vicini a Obama hanno lanciato l’allarme: se Trump è rimasto in corsa nei sondaggi, con i numeri spaventosi della disoccupazione  e del crollo dell’economia di questi primi 5 mesi dell’anno, un’eventuale rimbalzo positivo della situazione economica statunitense rischierebbe di far volare Donald Trump nelle preferenze, consegnandoli un secondo mandato senza particolari affanni.

GLI ULTIMI SONDAGGI

Infine una veloce carrellata di alcuni sondaggi usciti nel mese di maggio, selezionati da Elezioni Amaricane 2020 che riguardano gli Swing State

Arizona, Biden + 7%

Florida,  Biden + 1%

Utah, Trump + 3%

Minnesota, Biden + 5%

North Carolina, Trump +3%

Ohio, Trump + 4%

Texas, Trump + 6%

Giacomo Iametti

ELEZIONI AMERICANE 2020 Trump in ripresa ma esplode la disoccupazione

Lo speciale Elezioni Americane 2020 ci accompagnerà fino al prossimo 3 novembre, giorno delle 59esime elezioni presidenziali nella storia degli Stati Uniti. Si tratta di un appuntamento settimanale a cura di Giacomo Iametti e Simone Cecere, creatori della pagina Instagram Elezioni Americane 2020 (CLICCA QUI per accedere), una striscia quotidiana di poco più di un minuto in cui, attraverso Stories, sondaggi, grafici e approfondimenti, viene raccontato tutto ciò che succede Oltreoceano nella corsa alla Casa Bianca.

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