BUSTO ARSIZIO – Le erbacce “invadono” il cimitero principale di Busto, e tornano a fioccare le proteste. Qualche mese fa era stata l’ex assessore Miriam Arabini a denunciare lo stato «non dignitoso» dei vialetti del camposanto di via Lonate, stavolta a “tirare le orecchie” all’amministrazione comunale è un altro ex componente della prima giunta Antonelli, Alberto Riva, che era stato delegato ai lavori pubblici. E che, di fronte alle erbacce e alle piante selvatiche che crescono vicino alle tombe, scuote la testa: «Qui manca la programmazione».
E il diserbo?
«Il diserbo non si fa adesso, nel pieno della stagione della pioggia, ma andava fatto ad aprile» sottolinea l’ex assessore Riva (nella foto di repertorio). «I risultati sono sotto gli occhi di tutti, e la gente si lamenta delle erbacce al cimitero, ma il punto è che Agesp Attività Strumentali oggi ha delle spese di gestione fisse che ammontano quasi al doppio rispetto all’epoca in cui ero io assessore». C’è persino qualche cittadino che avrebbe chiesto al Comune il permesso di poter effettuare a sue spese il diserbo del vialetto vicino alle tombe dei propri cari.
ll macchinario “sparito”
Ma Alberto Riva chiede conto anche del “macchinario polivalente a basso impatto ambientale” per le attività di diserbo e di pulizia profonda che era stato acquistato circa tre anni fa proprio appositamente per i cimiteri: «Che fine ha fatto? – la domanda retorica – è chiuso in un magazzino perché per muovere quella macchina servono solventi ecologici molto costosi». Di qui la riflessione dell’assessore: «Non è l’acquisto il costo, ma è la gestione che costa. Facciamo attenzione, in vista delle opere con i fondi del PNRR».
Agesp al lavoro
Nel frattempo però le operazioni di pulizia del cimitero dalle erbacce sono state già avviate da Agesp Attività Strumentali. Ma non con il diserbo, viste le condizioni meteo sfavorevoli: gli addetti della società partecipata stanno infatti procedendo con il taglio dell’erba cresciuta nei vialetti del camposanto principale. Le erbacce dunque dovrebbero sparire presto, ma le polemiche restano.