Ex Aermacchi, ok della giunta di Varese al progetto finale. Ora il via al cantiere

VARESE – Il percorso amministrativo è giunto al termine: ora per l’ex Aermacchi è il tempo del via ai lavori. Si è completato oggi, giovedì 3 agosto, il secondo e ultimo passaggio da parte della giunta di Palazzo Estense con l’approvazione definitiva del piano di riqualificazione e rigenerazione dell’intera area ex industriale. 

Il cantiere può partire

Dopo il parere della Sopraintendenza, con l’indicazione per il recupero degli edifici sotto tutela per la storia industriale della città, e l’adozione del progetto da parte dell’amministrazione nel mese di maggio, con l’approvazione definitiva di oggi ha inizio una nuova fase che consentirà l’avvio del cantiere da parte della proprietà. «Si dà il via a un piano che permetterà finalmente di riqualificare un’area industriale da bonificare e in stato di abbandono da decenni – spiega l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati – per restituire alla città uno spazio di oltre 40mila metri quadrati, con la creazione di un nuovo parco urbano, nuovi percorsi urbani per pedoni e ciclisti, la valorizzazione della storia del luogo con il recupero di manufatti di interesse storico, la creazione di spazi sociali, sportivi e commerciali: un’operazione complessa che costituirà un ottimo esempio di recupero innovativo di aree dismesse».

Anche una piscina olimpionica

«Un’area che consentirà l’insediamento di nuove aree sportive d’eccellenza – dice l’assessore allo sport Stefano Malerba –  con un grande centro sportivo, a partire dalla piscina olimpionica di 50 metri, una palestra, aree sportive all’aperto e un grande parco urbano affacciato su via Crispi». Interviene anche il presidente della commissione urbanistica Domenico Marasciulo. «Un intervento atteso da tempo da tutto il quartiere e dalla città, un concreto esempio di rigenerazione urbana, con un ampio spazio da decenni fatiscente e in stato di abbandono che ora potrà essere fruibile e vivibile e soprattutto consentirà un collegamento diretto tra due aree del quartiere da sempre separate dall’area industriale».