Fagnano, si dimette anche Fausto Bossi. In giunta restano i fedelissimi della Catelli

fagnano fausto bossi sfiducia

FAGNANO OLONA – Si dimette anche Fausto Bossi e la giunta Catelli perde un altro pezzo. O forse no. Certo è che la consegna delle deleghe da parte del leghista nelle mani del sindaco è un colpo pesante. Poiché a dire addio questa volta è, in colpo solo, il segretario della Lega, ovvero il partito che ha espresso il sindaco e l’ha sostenuto (fino a qualche giorno fa) con grande convinzione, ma anche l’uomo che ha tirato fuori dal cilindro (suggerito dall’alto) il nome della Catelli e che molti indicano come lo stratega, che ha fatto sponda politica con il vicesindaco, per consumare il “tradimento” degli accordi pre elettorali con i forzisti.

Porte girevoli

Avete presente le porte girevoli di alcuni hotel? Ecco, sembra che negli ultimi giorni ne abbiano piazzata una all’ingresso del Castello, dalla quale escono gli assessori dimissionari, per poi rientrare con una nuova nomina e, magari, con deleghe differenti. Tanto che, spiffera qualcuno, i primi a dare le dimissioni è come se avessero riservato il posto. Non hanno scritto sulla poltrona “torno subito”, forse per pudore. O forse perché nella politica di Fagnano, in questo momento, è bene diffidare dai nemici, ma anche dagli amici: la sorpresa che fa saltare il banco apparecchiato con cura è sempre dietro l’angolo.

Aggrappati

In questo momento ci sono due dati politici. Il primo è la ripresa del dialogo tra una parte di Lega e Forza Italia, ovvero la regia dell’operazione “azzeramento della giunta”. Anche se non si dovrebbe dire perché i due partiti, qui a Fagnano, sono arrabbiati tra loro e poi perché quando si dice Lega non si capisce bene chi stia tirando il Carroccio: Fausto Bossi, di cui si sono perse le tracce da tempo, Fabio Beltemacchi che, dicono i ben informati, ha messo le mani nel motore di Più Fagnano per tentare di riavviarlo o i leghisti che hanno già preso le distanze dalla sezione?

E il secondo dato è che una parte di maggioranza si è arroccata attorno al sindaco, ovvero Federico Fasolino che ha annunciato la nascita di un gruppo consiliare (forse proprio in opposizione al disegno che sta nascendo) e due assessori, Claudia Guaglianone (FdI) e Piera Stevenazzi che, a ieri sabato 16 maggio, non avevano alcuna intenzione di mettere sul piatto la propria testa da offrire al sindaco. Anche perché da tempo si sa che le sono fedeli. E proprio le mancate dimissioni di Guaglianone e Stevenazzi, dice qualcuno, “rappresentano in questo momento il problema“.

Mani libere

O forse la soluzione che da tempo il sindaco Elena Catelli ha in tasca. E che ogni volta che è stata ventilata è scoppiato il finimondo. Ovvero l’ingresso, di un paio di assessori esterni, che con la Conte (qualora rimarrà in sella), disegneranno una giunta che non ha preso tantissimi voti (di preferenza) nell’urna. Certo i nomi che arriveranno saranno espressione d’area, di questo o di quel partito, i quali potranno avere così la bandierina da sventolare. Quel che è certo è che ora Elena Catelli ha in mano il tiro pesante: ovvero far diventare le dimissioni di Bossi e Moltrasi definitive e rimpastare come ha sempre sognato. Oppure scendere a più miti consigli politici e metter su una squadra all’italiana in cui tutti, ma proprio tutti (perfino le opposizioni), potranno dire: “Visto, alla fine abbiamo vinto noi”. E a quel punto avrà perso Fagnano.

Il Cerbero in consiglio

Intanto si avvicina il consiglio, sul bilancio consuntivo. E dove si potrà avere chiarezza su quali pesci intendono prendere sindaco e Più Fagnano. Un consiglio che ufficializzerà l’esordio di Fratelli d’Italia come gruppo e di Federico Fasolino come suo punto di riferimento. Così Più Fagnano mette in campo una metamorfosi politica se non unica, almeno rara: ovvero di una maggioranza che dice di voler lavorare unita, ma che presenta al suo interno (almeno) due gruppi e due capigruppo. Insomma un Cerbero (a due teste), che ben rappresenta la mostruosa crisi che da un anno va in scena al Castello.

fagnano bossi fedelissimi catelli – MALPENSA24