
FERNO – Non c’è requie per il processo che vede l’ex sindaco di Ferno Filippo Gesualdi imputato per voto di scambio. Lui che, assistito dall’avvocato Gianluca Franchi, aveva scelto il dibattimento rinunciando a riti alternativi, proprio per dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti s’è visto rinviare l’udienza in calendario oggi, martedì 29 maggio, al prossimo 7 novembre, quando saranno sentiti gli operatori di polizia giudiziaria..
Il nodo patteggiamenti
Con l’ex primo cittadino sono imputati anche Francesco Murano, i due fratelli Geracitano e Mario Curcio, considerato il braccio destro di Emanuele De Castro (ex cassiere della locale di ‘ndrangheta di Legnano e Lonate Pozzolo, oggi collaboratore di giustizia, ndr) e uomo cerniera per i contatti con l’allora primo cittadino del paese che ospita l’aeroporto di Malpensa sul suo territorio. E proprio i fratelli Barbara e Massimiliano Geracitano avevano reiterato, durante la scorsa udienza, la richiesta di patteggiamento già rigettata dal Gip.
I collaboratori di giustizia
La nuova normativa lo consente e il collegio presieduto da Giuseppe Fazio ha deciso oggi, 30 maggio, di stralciare le posizioni dei fratelli, che andranno incontro ad altri giudici, perché altrimenti decidendo sulla questione patteggiamento questo collegio si sarebbe dovuto dichiarare incompetente sul resto. Il loro destino si compirà il 19 dicembre. L’udienza clou del filone principale, che vede imputato Gesualdi, è stata invece fissata il 5 dicembre quando i pentiti De Castro, dalle cui dichiarazioni nascono i guai dell’ex sindaco, testimonieranno forse addirittura in presenza.