Foibe, FdI insorge contro l’ANPI a Legnano: «Guai a revisionismi sul Giorno del Ricordo»

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LEGNANO – Esplode la polemica a Legnano sulla serata organizzata dall’ANPI venerdì 14 sul fascismo nelle terre italo-slovene. «Apprendiamo sgomenti – insorgono Gioventù Nazionale Alto Milanese e il Circolo “Carlo Borsani” di Fratelli d’Italia – che la sezione legnanese dell’Associazione Partigiani d’Italia ha in programma al Castello Visconteo di Legnano una conferenza dal titolo “Il giorno del ricordo”, ricorrenza istituita per legge il 30 marzo 2004 dal Parlamento Italiano nonostante i voti contrari del Partito dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista. Ricordiamo che tra il 1943 e il 1947 gli 11.000 italiani infoibati e gli oltre 300.000 esuli d’Istria e Dalmazia subirono l’odio cieco di una ideologia criminale, quella dei partigiani comandati da Josip Tito, che li fece vittime atroci per le loro uniche “colpe” di essere italiani e di non aver voluto accettare la slavizzazione imposta dall’esercito comunista».

Dito puntato sulla locandina di un incontro pubblico al Castello

GN e FdI vanno giù duri nel definire «assurdo, turpe e inaccettabile» che a organizzare la conferenza sia «proprio la sezione dell’ANPI, erede diretta della Resistenza: Resistenza che in quelle terre si è macchiata di collaborazionismo con i “compagni” guidati dal feroce Tito, se si pensa ad esempio al deprecabile eccidio di Porzûs per mano della brigata di Mario Toffanin, in cui persero la vita 17 italiani che, parimenti oppositori del fascismo e del comunismo, non intendevano arrendersi agli jugoslavi». Non basta: la destra legnanese se la prende anche con «l’accostamento quanto meno curioso che campeggia sulla locandina dell’evento legnanese (nella foto in alto, nda), in cui le diciture “Il fascismo nelle terre italo-slovene” e “La Resistenza e la tragedia delle foibe e l’esodo degli italiani” suggeriscono una visione completamente distorta della realtà storica. Saremo forse allarmisti ma non vorremmo che la tragica vicenda si trasformasse, con una banalizzazione menzognera purtroppo già vista, in quello che non fu. Non vorremmo che i carnefici diventassero le vittime, e viceversa». Una posizione espressa, concludono Gioventù Nazionale e Fratelli d’Italia Legnano, da «fervidi sostenitori della democrazia nazionale e da innamorati del nostro grande Paese».

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