Viaggio in Italia con la fotografia d’autore, a Busto torna la cultura dal vivo

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BUSTO ARSIZIO – «La voce della cultura torna a echeggiare forte a Busto, con un viaggio ideale tra le bellezze del nostro Paese e delle nostre città». Manuela Maffioli, assessore alla Cultura di Busto Arsizio ha così salutato oggi, sabato 13 giugno, l’apertura a Palazzo Marliani Cicogna di “Italia – Sguardi d’autore”, mostra di immagini di fine art provenienti dalla collezione dell’Archivio Fotografico Italiano. La rassegna, a cura di Claudio Argentiero, proseguirà fino al 26 luglio (con apertura martedì e mercoledì dalle 16 alle 19, da giovedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 23, domenica dalle 16 alle 19).

Dall’archeologia industriale ai siti Unesco

“Italia – Sguardi d’autore” intende ripercorrere il lasso di tempo che va dall’immediato dopoguerra ai giorni nostri attraverso un immaginario visivo che, rappresentato dagli autori con diversi stili, va dal nord al sud della Penisola. Le fotografie in mostra, semplici e lontane dal sensazionalismo ma nel contempo coinvolgenti, offrono spunti di riflessione sul paesaggio e sulla ricchezza culturale rintracciabile nell’archeologia industriale, nelle vecchie case a ringhiera, negli scenari naturali delle montagne e delle spiagge, negli stretti vicoli dei borghi, nelle vedute urbane e nei siti Unesco. L’esposizione, che comprende una selezione di fotografie vintage di Carlo Tancredi dedicata a Busto, si apre con un’immagine icona di Mario Giacomelli dalla serie “I Pretini” e tra le diverse firme annovera quelle di Elio Ciol, Giuseppe Leone e Virgilio Carnisio, autori che hanno ritratto con piglio antropologico gli anni Sessanta e Settanta dell’Italia. «Sono nomi grandiosi che appaiono in tutti i musei del mondo ma nel nostro Paese sono poco considerati: visitando la mostra sarà possibile riscoprirli» ha dichiarato Argentiero».

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La mostra resterà aperta nelle ore serali

«In questi mesi bui la cultura si è spostata sui social e su YouTube, ma l’apertura di “Italia – Sguardi d’autore” segna l’imprescindibile ritorno in città della sua fruizione dal vivo, e della parte empatica ed emozionale che regala il trovarsi di fronte a un’opera d’arte», ha sottolineato Maffioli. «A una fascia della popolazione non sarà concesso andare in vacanza: in questo modo verrà offerta un’occasione di svago anche a chi resterà qui. Oltre al lavoro svolto per garantire la visite in totale sicurezza, abbiamo modificato agli orari di apertura, in modo da proporre un’ulteriore alternativa alla sera per riappropriarsi del centro». Come ha spiegato Argentiero, «per questa rassegna è stata compiuta una scelta più intima: è un viaggio geografico ma dal tono personale. Le immagini, non chiassose, sono dotate di un’anima: attraverso la fotografia italiana raccontano dagli anni Cinquanta la quotidianità di luoghi noti e meno noti, mostrando anche il passaggio generazionale dall’analogico al digitale. In particolare gli scatti di fine anni Ottanta di Tancredi ritraggono una Busto che praticamente non c’è più. A questo proposito abbiamo infatti in progetto la creazione di un archivio dedicato all’espansione della città».

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