FRANK LUPETTO: “La società guarda al futuro, nei prossimi due tre anni non vinceremo nulla. Occhio agli arabi”

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Frank Ravello 

Roma per avere delle carte in più d’appoggio al progetto ha chiesto a Torino il parere sulla costruzione dello stadio.
Il Politecnico è come se fosse uno dei nostri amici e io fossi Roma e gli chiedessi di approvarmi un progetto e mi rispondesse:  “dammi le carte del progetto  e cerco di darti l’ok”. Dopo una prima visione, mi dice è vero che sono un tuo amico, ma non posso darti l’ok, te lo rimando e fammi delle correzioni ed io provvedo a dartelo. Questa grande attesa non ha senso, tenendo inoltre conto che il parere non è vincolante.
È inutile cominciare la costruzione dello stadio prima di aver fatto altre opere per costruire tutto ci vorranno 3 anni, quindi si partirà a inizio anno prossimo,  perché chi dice diversamente ignora la lentezza della burocrazia.

Capitolo squadra

La Roma sta costruendo una squadra forte per il 2023, quindi tutti i giocatori dai 27 anni in su, sono vendibili perché non considerati progettuali.
Quindi Dzeko, Kolarov, Manolas, Fazio, Nzonzi, Perotti ed El Sharawi, sono tutti vendibili. Questo, chiaramente, non vuol dire che saranno tutti venduti, ma che semplicemente non sono ritenuti indispensabili per il progetto che ha in testa la Roma.  Under, se arrivasse,  una mega offerta partirebbe.  Il progetto come dice Monchi è sugli italiani,  intendendo anche giocatori che militano nel nostro campionato. Da 10 giorni in radio abbiamo detto che l’allenatore sarà De Zerbi, che arriverà Mancini e che il mercato sarà pieno di giovani,  ma   anche 2/3 ottime opportunità di giocatori dai 27 anni in su,  perché su questi, saranno in un secondo momento venduti e serviranno per fare cassa.  Per 2 /3 anni scordiamoci a meno di imprevisti di vincere qualcosa, ma la Roma sta progettando il futuro.

Questione mondo arabo

I qatarioti hanno probabilmente già un passetto dentro.  Quando si dice che la società non cambierà di mano,  si sta  dicendo una cosa che cozza con la logica.
Pallotta a Roma è venuto per rimettere apposto un brand dalle enormi potenzialità. Aveva tre obiettivi
1 uscita dal FPF
2 parità di bilancio
3 stadio. Dopo di che il brand sarà rinvenibile a un costo più alto di quello per cui era stato comprato, ma questo era anche l’accordo con la banca che trasferirà la sua sede legale in quella zona.  I qatarioti non avrebbero mai sponsorizzato la Roma senza lo stadio,  che prenderà il loro nome, e un articolo giornalistico,  parlò di due anni come sponsor,  per poi entrare al 30 % , fase che gli sarà utile per conoscere meglio il mondo giallorosso,  per poi al terzo anno al 50% e poi se tutto va bene diventare proprietari unici della società.

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