Gadda segue Renzi: «Scelta sofferta, senza garanzie politiche ma coerente»

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Maria Chiara Gadda

ROMA – Alla fine ha sciolto le riserve: Maria Chiara Gadda, deputata dem di Fagnano Olona, lascia il Partito Democratico, segue Matteo Renzi e “sposa” il progetto politico di Italia viva. Gadda, che martedì 17 settembre, ha mantenuto per tutto il giorno il silenzio, senza né confermare né smentire le voci che circolavano sul suo riposizionamento politico, affida a Facebook le motivazioni che l’hanno spinta a lasciare il partito nel quale ha iniziato la sua carriera politica.

Il post

Ci sono momenti della vita in cui è necessario prendere delle scelte ed assumersene la responsabilità. Queste ore sono state per me di grande sofferenza, perché al percorso politico si sommano affetti, amicizia, battaglie combattute insieme.
Chi mi conosce sa che ho sempre cercato – pur con la nettezza delle posizioni – di conciliare piuttosto che dividere, e ho dato il massimo nell’impegno politico sul territorio e nel lavoro parlamentare. Ringrazio tutte le persone che ho incontrato nel mio cammino, devo a tutti qualcosa. Spero in questi anni di impegno, prima come consigliere comunale e poi come parlamentare, di avere lasciato anche io qualcosa di positivo. Ho sempre creduto nel ruolo della politica praticata sul campo, quella del merito e dell’ascolto, quella delle relazioni con le persone che vivono le difficoltà di ogni giorno e dei militanti che decidono di esserci in prima persona anziché stare ad osservare con le mani in tasca. Chi mi conosce bene lo sa, ho cercato fino all’ultimo di continuare le mie battaglie nel contenitore politico a cui per la prima volta mi sono iscritta e che ho contribuito a costruire. Oggi faccio una scelta, dolorosissima per me ma anche per le tante persone che hanno condiviso con me questo percorso.

Non ho scelto la via più facile, per come sono fatta, sarebbe stato più semplice e naturale rimanere nel Partito Democratico. Ma in questo momento ho preso la decisione di seguire un progetto politico, quello di Italia Viva, dove sento di potere esprimere con maggiore determinazione le battaglie per cui mi sono spesa in questi anni e le sfide di un Paese così complesso come l’Italia. Il mio campo di valori rimane il centrosinistra, e mi batterò in prima persona affinché questa esperienza possa arricchire il campo. Non certo a indebolirlo, sul territorio nelle sfide amministrative che ci saranno in futuro e tantomeno al governo che ho contribuito a fare nascere.

Chiedo a tutti, quando la rabbia e la delusione della mia scelta saranno passate, di analizzare a fondo le ragioni di chi ha lasciato, ma anche di chi ha deciso di rimanere. Solo così sarà possibile crescere, e ripartire, anche se su percorsi differenti. Sono molte, e contrastanti, le emozioni che provo. Da un lato una profonda sofferenza per il fatto di intraprendere un percorso in cui so che non ritroverò molte delle persone con cui ho condiviso tanta parte della mia vita in questi anni. Dall’altra, l’entusiasmo nel voler contribuire alla costruzione di una casa politica comune per tutti coloro che si ritrovano in un progetto che ha come obiettivo principale il futuro del paese e la risposta alle paure dell’oggi, in grado di aggregare chi non si ritrova più negli schemi classici della politica per come l’abbiamo conosciuta fino ad ora.

Non rinnego tutto quello che mi ha dato l’esperienza nel PD in questi anni, e conservo nel cuore tutti i momenti vissuti sul territorio e in parlamento insieme ai miei compagni di viaggio. Ora per me è venuto il momento di iniziare con determinazione e ritrovata motivazione un cammino politico differente, dove troverò nuovi compagni di viaggio e dove magari ritroverò vicino a me altri che mi sono vicini da sempre e con cui ho già condiviso gioie e delusioni.

Il progetto di Matteo Renzi deve essere inclusivo, a sostegno del governo e del progetto del centrosinistra italiano. Con la voglia di rendere ancora più forte la politica che guarda prima di tutto al rispetto delle persone, ai bisogni sociali, alla ripresa economica del Paese con serietà e senza proclami.
In questo momento storico occorre un centrosinistra unito e plurale per ricucire la forte lacerazione sociale costruita sull’odio e sulla intolleranza lasciata in eredità da Salvini. Questo nuovo progetto politico é “un più”, non “un meno”. Sarà così per me nel territorio, al governo e nelle proposte per il Paese. So che molti non saranno d’accordo con me oggi, e continueranno giustamente la militanza all’interno del PD.

La mia, pur con le lacerazioni personali che sentirò per molto tempo, è una scelta forte e convinta. Fatta soprattutto nella consapevolezza che non avrò un paracadute politico o garanzie personali. Una scelta scomoda ma coerente con la mia storia, in cui potrò dare insieme a chi vorrà condividere il mio percorso un contributo con rinnovato entusiasmo. Il Partito Democratico sarà l’interlocutore naturale e ci ritroveremo a confrontarci sui tanti temi delicati e impegnativi per far ricominciare a correre lo sviluppo del Paese in modo sostenibile. Nei prossimi giorni sarò a disposizione per confrontarmi sul territorio con tutti coloro che vorranno avviare un confronto, un dialogo o un cammino insieme. O semplicemente sarò a disposizione per chi vorrà salutarmi.

Nessun cammino è facile e comunque anche le traversate più lunghe iniziano sempre da un piccolo passo. Oggi ne ho fatto uno importante, e spero che a prescindere dalle scelte che ciascuno farà in serenità, ci possa essere rispetto e rinnovato impegno da parte di tutti per disegnare un futuro di speranza, e un presente dove potere essere al fianco dei troppi cittadini che si sentono esclusi dai cambiamenti epocali del nostro tempo.

gadda renzi italia viva – MALPENSA24