Gallarate, documenti in cirillico per evitare l’arresto. Preso latitante

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GALLARATE –  Causò un incidente mortale 14 anni fa: ha cercato di sfuggire all’arresto fornendo un passaporto scritto in cirillico. Non ha ingannato i carabinieri: l’uomo sconterà in carcere i sei mesi di pena residua per il drammatico schianto.  In manette è finito un cinquantenne ucraino, di professione trasportatore controllato dai militari del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Gallarate durante i controlli straordinari del territorio messi in campo nella zona della stazione ferroviaria in occasione delle festività pasquali. L’autotrasportatore ha fornito ai militari il passaporto della sua nazione, rilasciato nel 2018, in cui era riportato il suo nome scritto in alfabeto cirillico con accanto la relativa traduzione in alfabeto latino.

Ha fornito un passaporto scritto in cirillico

Sebbene dalla verifica del nominativo i militari non avessero trovato nulla di anomalo, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo, hanno deciso di approfondire il controllo negli uffici della caserma dove si sono fatti consegnare anche la patente di guida, rilasciata nel 2006 dalle autorità ucraine, in cui il nome era invece tradotto diversamente. Quest’ultimo nominativo è risultato però colpito da un provvedimento di carcerazione di tre anni e sei mesi, poiché responsabile di omicidio colposo commesso nel marzo del 2005 a Como. I militari hanno accertato, anche interrogando direttamente il consolato generale dell’Ucraina di Milano, che, a partire dal 2010, la traduzione di tutti i documenti di identità rilasciati dall’Ucraina ha subito una diversa regolamentazione e, pertanto, la lettera cirillica che prima veniva tradotta in italiano con la “G”, dal 2010, è stata tradotta con la “H”. La conferma definitiva circa l’esatta corrispondenza tra le due identità diversamente tradotte è arrivata in seguito grazie anche alla preziosa collaborazione della polizia locale di Como che ha fornito ai militari la fotografia acquisita nel 2005, quando fu rilevato l’incidente mortale e l’ucraino venne identificato, risultata perfettamente rassomigliante a quella del passaporto in mano ai carabinieri.   L’uomo è stato quindi arrestato e portato in carcere di Busto Arsizio dove dovrà scontare la pena residua della reclusione di sei mesi, ridotta a seguito dell’indulto del 2006.

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