A Gallarate nasce un Alzheimer Cafè: condivisione e socialità nella sede di Auser

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GALLARATE – Aggregazione, socialità, condivisione. A Gallarate c’è un modo nuovo per affrontare l’Alzheimer: malati e familiari passano del tempo insieme, si confrontano con gli specialisti e imparano a convivere con le fragilità. Nasce così l’Alzheimer Cafè. Si tratta di un progetto lanciato dall’associazione Varese Alzheimer in collaborazione con Auser Gallarate, che mette a disposizione le sale della sede in via del Popolo per ospitare questo percorso un giorno alla settimana, per ora.

Una sfida al futuro

Il progetto è stato presentato questa mattina, 27 aprile, in attesa che il 24 maggio possa essere ufficialmente inaugurato. E partire a pieno ritmo il 31 maggio. «Questo è un tassello, una parte di un progetto che coinvolge più associazioni e che portiamo avanti da almeno due anni», ha spiegato Renato Losio, presidente di Auser Gallarate. «Si tratta di un esperimento, una sfida al futuro per chi vive la fragilità della malattia». Sì, perché «spesso c’è ipocrisia a parlare di disabilità, a sproposito: noi vogliamo mettere a disposizione un luogo in cui non si è soli, ma si interagisce e ci si confronta con quella che, anche sproposito, è definita “normalità”».

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I progetti per stare insieme

In questo contesto, nasce l’Alzheimer Cafè. «Il progetto si unisce alla già avviata assistenza domiciliare, un servizio portato avanti dai volontari che vanno a trovare le persone a casa», ha sottolineato Raffaele Pasello, presidente di Varese Alzheimer – Gruppo operativo di Gallarate. «Creando questo spazio, invece, c’è la possibilità di avere un contatto anche con i familiari, che nel frattempo possono osservare e imparare. Uniamo le persone per svolgere varie attività, seguite da psicoterapeuti e medici specialisti». Questo perché «condividere è importante per la memoria». Inoltre, ha aggiunto, è un posto che permette di superare anche le difficoltà più basilari, come il trasporto e i tempi minimi di permanenza nelle strutture, che possono essere un problema. Fino ai servizi condivisi con il gruppo di auto-aiuto.

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Alla luce la malattia

Fra i presenti anche Genni Lozito, volontaria di Varese Alzheimer del gruppo di Gallarate, con Marcantonio Verdelli, volontario del gruppo operativo di Gallarate di Varese Alzheimer e portavoce del progetto. «L’Alzheimer – ha detto Verdelli – non va tenuto nascosto, ma va affrontato in un processo di condivisione», ribadendo come «purtroppo ci sia la tendenza a tenere la malattia nascosta, ma non è così che si deve fare, portiamola alla luce, senza più ipocrisia».
Al momento i corsi saranno tenuti dalle 14 alle 18 il martedì, ma se fosse necessario saranno estesi anche al giovedì.

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