Gallarate, Cassani sul coprifuoco: «Contagiosi al ristorante. Non sui bus affollati?»

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GALLARATE – «E coprifuoco fu. D’ordine del Ministro alla Salute, si comunica che da domani sera 22 ottobre 2020, non si potrà circolare per le pubbliche vie dalle 23:00 alle 05:00 del giorno seguente». Un post quanto meno originale quello scelto dal sindaco di Gallarate Andrea Cassani per aggiornare i cittadini sulla firma dell’ordinanza che da domani, giovedì 22 ottobre, vieterà (salvo comprovati motivi) di uscire di casa dalle 23 alle 5. Un coprifuoco, appunto. L’immagine del post, non a caso, è una locandina del 1943.

Nessuna critica, solo domande

Andrea Cassani

Spiega il primo cittadino gallaratese: «Quando nei giorni scorsi si è incominciato a parlare di coprifuoco hanno iniziato a circolare queste locandine. Che, a distanza di quasi 80 anni, descrivono perfettamente la situazione attuale. Gli ultimi coprifuoco risalgono alla Seconda Guerra mondiale». Prima di tutto Cassani fa una precisazione: «Non intendo muovere critiche a questi provvedimenti – spiega infatti – In quanto non ho il supporto medico scientifico per poterlo fare. Da cittadino, però, mi pongo delle domande». Domande che in questi giorni si sono posti in tantissimi.

I mezzi pubblici affollati

«Perché sono più a rischio di essere contagioso o di venire contagiato seduto in un ristorante dalle 23 a mezzanotte che non dalle 21 alle 22? – dice Cassani – E ancora: perché siamo più a rischio seduti al tavolo di un ristorante o mentre passeggiamo da soli all’aperto dalle 23 in avanti rispetto a quando siamo costretti ad affollarci sui mezzi pubblici? Ci sono fotografie dei mezzi pubblici milanesi, ad esempio, impressionanti. E’ necessario vietare gli assembramenti, ma provvedimenti in relazione ai mezzi pubblici dove il distanziamento sociale non viene garantito non ne sono stati presi».

Esercito contro gli assembramenti

Vietare gli assembramenti. Questa una delle principali finalità ispiratrici di decreti e ordinanze. «E non potrei essere più d’accordo. E’ fondamentale: io manderei l’esercito per strada per evitare gli assembramenti. Vorrei che gli stupidi che non rispettano questa semplice regola venissero puniti in modo certo e molto severo invece di rischiare al massimo una sanzione che magari non pagheranno. Mi chiedo, però, quale assembramento potrei creare facendo due passi da solo sotto casa mia alle 23.05. Ribadisco: non sono critiche, ma riflessioni da cittadino. Detto questo, da cittadino, rispetterò l’ordinanza. Non ho basi medico scientifiche per contrastare queste scelte. Mi auguro, però, le abbiano avute i sindaci dei capoluogo di provincia che queste misure le hanno chieste a gran voce».

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