La giunta Guenzani rinunciò al 10%. Ma (per ora) non è esente dal caso stipendi di Gallarate 

Gallarate Guenzani caso stipendi

GALLARATE – Anche la giunta Guenzani (in carica dal 2011 al 2016) potrebbe essere chiamata a restituire il 10% dell’indennità di carica che secondo i Servizi ispettivi di finanza pubblica della Ragioneria Generale dello Stato sarebbero stati dati in più a tutti i sindaci, assessori e presidenti del consiglio comunale in carica dal 2008. Anche se l’amministrazione di centrosinistra rinunciò proprio al 10% di stipendio per finanziare il parco giochi inclusivo di piazza Risorgimento, inaugurato sei anni fa poco prima della scadenza di mandato (nella foto in alto il giorno dell’inaugurazione). 

Il parere pro veritate 

In uno dei tre quesiti inseriti nel parere pro veritate richiesto all’avvocato amministrativista Maria Alessandra Olga Bazzani dai dirigenti del Comune di Gallarate, infatti, uno riguarda proprio gli stipendi di Edoardo Guenzani e della sua giunta, composta da Margherita Silvestrini, Angelo Bruno Protasoni, Alberto Lovazzano, Cinzia Colombo, Luigi Colombo e Angelo Senaldi, quest’ultimi due sostituti nell’arco dei cinque anni da Danilo Barban e Giovanni Pignataro. «Gli Amministratori in carica nel periodo 2011-2016 – si legge – avevano rinunciato volontariamente al 10% dell’indennità e il Comune, a sua volta, aveva: a) applicato detta riduzione all’indennità lorda in una quota di fatto identica alla parte di cui dovremmo ora richiedere la restituzione; b) applicato in bilancio e PEG, in uno specifico capitolo destinato a iniziative sociali, la quota del 10% trattenuta e successivamente gestita dall’Ente come un ordinario stanziamento di bilancio di spesa corrente». Dunque la domanda: «Alla luce di detta trattenuta, si ribadisce di natura volontaria, è legittima la posizione dell’Ente di ritenere comunque di procedere alla richiesta di restituzione della quota del 10% di cui all’art. 1, comma 54, della L. 266/2005 — calcolata sull’indennità di carica formale integrale spettante a ciascun Amministratore —considerato che analoga quota (e sino a concorrenza della stessa) è rimasta nell’effettiva disponibilità dell’Ente?». 

Noi esenti 

Dal quesito si intuisce in modo palese che – fino a parere contrario dell’esperto – i dirigenti del Comune ritengano non esente dalla restituzione anche la ex squadra di governo di centrosinistra. Di quell’esecutivo faceva parte anche l’attuale capogruppo del Pd, Giovanni Pignataro, che già nei giorni scorsi a mezzo stampa ha manifestato solidarietà nei confronti dell’amministrazione in carica guidata da Andrea Cassani e ribadito la convinzione che lui e i suoi ex compagni di giunta debbano essere esclusi, proprio perché loro il 10 per cento lo avevano già lasciato al Comune per scelta politica. Il parere pro veritate servirà dunque a fare chiarezza anche su questo punto: ha ragione lui o i dirigenti di Palazzo Borghi che sostengono il contrario? 

Gallarate Guenzani caso stipendi – MALPENSA24