GALLARATE – Traffico in tilt attorno al nuovo hub tamponi di Gallarate, inaugurato lo scorso giovedì. I tendoni dell’Esercito allestiti all’interno dell’ex Casermone di Gallarate sono stati presi d’assalto questa mattina, lunedì 3 gennaio. Risultato? Code chilometriche e circolazione paralizzata.
La coda dalla superstrada
Centinaia le auto che si sono messe in coda bloccando il Sempione fino all’allacciamento con la 336. La coda iniziava dalla superstrada, con le auto che procedevano a passo d’uomo sulla corsia di uscita Busto/Gallarate. Le persone dirette all’hub tamponi hanno dunque creato problemi anche a chi si stava dirigendo al lavoro o in una delle numerose strutture commerciali presenti al confine tra Gallarate e Busto Arsizio. I timori del Comune alla vigilia in merito alle ripercussioni sul traffico si stanno rivelando fondati. Anche perché, al momento, al Casermone si fanno soltanto i tamponi. Ma entro la fine di gennaio apriranno anche le linee vaccinali, predisposte per arrivare fino a 5mila somministrazioni al giorno. Reggerà il traffico se già oggi è andato in tilt?
In attesa del tampone
Nel frattempo fioccano le polemiche sulla gestione della fine quarantena. Di seguito la segnalazione pervenuta in redazione dal nostro lettore Stefano Cozza: «Purtroppo devo constatare che l’organizzazione e attenzione alla gestione dell’emergenza Covid risulta essere molto lacunosa sotto tutti gli aspetti. Siamo una famiglia in quarantena dal 24 dicembre, in questi 10 giorni non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione in merito alle procedure da utilizzare. Oggi ci siamo recati all’hub di Gallarate per effettuare il tampone di chiusura quarantena questa mattina alle 8, l’esercito ci comunica che dobbiamo tornare alle 9.30. Alle 10, dopo un’ora di coda, l’ esercito comunica che non accettano più tamponi senza appuntamento. E’ una organizzazione a dir poco da terzo mondo. Ora attendo di capire come poter uscire dalla quarantena con una certificazione».
Un’altra segnalazione arriva da Benedetta Sacco: «Siamo di Gallarate e ci hanno chiusi in casa dal 20 dicembre sospendendo il Green pass, ma ad oggi non ci è arrivata certificazione di fine quarantena e non un appuntamento per un tampone molecolare per riavere la certificazione verde. Dobbiamo iniziare a lavorare. Aiutateci: siamo abbandonati e neanche il medico di famiglia può sbloccare questa situazione. Siamo psicologicamente provati».
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