Gallarate, il Pd invade Facebook: «Via Cassani, ha le fette di salame sugli occhi»

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GALLARATE – Chi di social ferisce di social perisce. O meglio, vorrebbero che perisse. E’ l’obiettivo, naturalmente politico, che si propone il Partito democratico di Gallarate che, attraverso Facebook, ha organizzato un carosello di post nei quali si invita Andrea Cassani, sindaco leghista, a dimettersi. L’utilizzo dei nuovi strumenti di divulgazione sono appunto i preferiti dal primo cittadino di Palazzo Borghi: lì vi posta le sue riflessioni, i giudizi, gli attacchi, le difese e le smentite. Nuovo modello comunicativo che soppianta i tradizionali canali d’informazione. Tant’è. I democrat vanno all’assalto della poltrona di Cassani alternandosi in video e accompagnando i loro appelli con raffigurazioni emblematiche per commentare, dal loro punto di vista, l’atteggiamento del sindaco rispetto ai risultati dell‘inchiesta giudiziaria che ha portato in carcere l’ormai ex assessore all’urbanistica, Alessandro Petrone, il plenipotenziario locale di Forza Italia, Nino Caianiello, assieme a una serie di altri esponenti politici, tecnici e imprenditori, tutti gravitanti nell’area berlusconiana, chi in galera chi ai domiciliari chi semplicemente indagato.

Le responsabilità politiche

Insomma, uno tsunami di cui si sa tutto, perlomeno parecchio, e che, sempre secondo il Pd, è maturato negli anni con la connivenza politica, più o meno inconsapevole, della Lega e dello stesso Andrea Cassani. «Nessun coinvolgimento penale per il primo cittadino ma una enorme responsabilità politica, per cui deve fare fagotto»: Questa, in sintesi, la tesi portata avanti dai piddini. Che l’argomentano su Facebook, con interventi dei consiglieri comunali e del segretario cittadino dem, i quali illustrano, sempre dal loro versante, le colpe degli esponenti municipali di centrodestra. E’ un florilegio di contenuti amministrativi e di presunti sostegni politici al “sistema Caianiello” che ruotano attorno alla variante del Pgt, ai sì detti in assemblea civica e nelle altre sedi istituzionali, alle rese davanti ai dikat dei forzisti coinvolti nelle indagini. Intervengono Margherita Silvestrini, Giovanni Pignataro, Carmelo Lauricella, Anna Zambon, Davide Ferrari.

https://www.facebook.com/pgallarate/videos/2300700500142914/

Resa dei conti in consiglio

Cassani non sapeva? «Non bisogna essere Sherlock Holmes per capire quanto stava accadendo», sostengono i piddini pubblicando la foto del sindaco nelle vesti del mitico investigatore londinese. Poi, Cassani con le fette di salame sugli occhi e via di questo passo di post in post. Esagerati? Lo scontro politico non ammette cedimenti. Tanto più che per mercoledì 29 è convocato il consiglio comunale delle verità. Se di verità si può parlare alla luce del fatto che, in questo bailamme, ce n’è più d’una. Ci sono diverse verità della politica, che cambiano in base agli schieramenti, c’è una verità degli indagati che si chiamano fuori dalla accuse a loro addebitate, c’è una verità giudiziaria che al momento, in mancanza di controprove, appare la più affidabile. E c’è una verità non detta, che riguarda lo scoramento dei cittadini di fronte a quanto è accaduto, sta accadendo e ancora dovrà accadere.

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