Gli islamici di Gallarate chiedono un’area per seppellire i loro defunti

GALLARATE – Un pezzo di terra, che possa diventare un angolo sacro destinato alle sepolture con rito musulmano. È uno degli obiettivi che la comunità islamica gallaratese “Il Faro” si impegna a raggiungere nel prossimo futuro. Lo dice il presidente Abdul Jabbar, che a pochi giorni dall’inizio del Ramadan – previsto per domenica 10 o lunedì 11, in base all’osservazione della luna crescente – riassume quelli che sono i principali progetti da realizzare sul territorio. Come a Sesto Calende, con la svolta per la realizzazione della moschea. O proprio a Gallarate, blindando definitivamente un luogo che possa ospitare i fedeli d’Allah per la preghiera del venerdì e per le feste.

Una terra per la sepoltura

Che la comunità islamica insista sulla necessità di un posto per le sepolture con rito musulmano, non è una novità. Ne è un esempio la vicenda della cassanese Imen Bouhlarajane, che nel 2022 ha sollevato il caso dopo la morte del padre. Anche a Gallarate se ne parla: «Qui ci sono molte persone di fede islamica, circa il 10-12%. Durante il periodo Covid abbiamo fatto richiesta di uno spazio al cimitero, ma a noi andrebbe bene un terreno anche fuori dalla città da comprare o affittare, in base alle regole chiaramente», dice Jabbar. «Ogni volta è un costo, per noi, portare la salma di un parente nei nostri Paesi d’origine. Almeno 5mila euro. Per questo speriamo che il Comune possa venirci incontro».

Un luogo per pregare

E se trovare un posto per il rito funebre è complicato, individuare un posto di preghiera non è da meno. Da anni “Il Faro” cerca un’alternativa alla tensostruttura di via Monte Nero o al Ciglione di Cardano al Campo per le feste sacre. «Al momento stiamo cercando un luogo: un problema perché ci sono occasioni in cui si attendono centinaia di fedeli. Come per la preghiera d’inizio Ramadan, che ancora non sappiamo dove farla», prosegue Abdul Jabbar. Anche se di fatto un posto c’è: «L’abbiamo comprato e lo stiamo sistemando. Ma ci serve un permesso del Comune per poterlo utilizzare. Ci stiamo lavorando».

La moschea di Sesto

Senza dimenticare che un altro luogo di culto è in arrivo a Sesto Calende, dopo l’intervento del prefetto Salvatore Pasquariello – in qualità di commissario ad acta – che ha confermato la realizzazione in zona industriale della prima moschea in provincia di Varese. «Noi a Gallarate non vogliamo fare come a Sesto, non si vuole arrivare alle vie legali per avere un posto dove pregare», sottolinea Jabbar. «Preferiamo collaborare, pensando che ormai oltre il 50% di noi musulmani ha una vita stabile qui: i nostri figli e famiglia sono una parte dell’Italia. E abbiamo dei diritti».

Il Ramadan

Intanto da domenica o lunedì prenderà il via il Ramadan, il mese in cui si pratica il digiuno «per purificarsi». Dall’alba al tramonto, i fedeli non potranno bere né mangiare. Fino alla festa della Rottura, la Eid al Fitr. Che ancora una volta riunirà la comunità per pregare, mangiare in compagnia di amici e familiari e celebrare uno dei momenti più importanti per i musulmani.

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