I gallaratesi che lavorano a Malpensa sono 1.678 (senza contare l’indotto)

MALPENSA – Il 3% della popolazione di Gallarate lavora a Malpensa. Un dato rilevante, se si considera che nel conteggio totale sono compresi anche i bambini e i pensionati. Una curiosità che è emersa giovedì 25 febbraio durante la relazione dell’amministratore delegato di Sea, Armando Brunini, ospite della Commissione speciale Malpensa.

I gallaratesi in aeroporto

Gli occupati a Malpensa residenti a Gallarate sono 1.678. Il dato è fermo a gennaio 2020, ovvero in epoca pre-Covid. Il traffico aereo ridotto e le attività collaterali sospese o attualmente ridimensionate a causa della pandemia renderebbero impossibile fare oggi una fotografia realistica e aggiornata.
Secondo i dati del gestore aeroportuale, i gallaratesi dipendenti diretti di Sea sono 334. A questi bisogna aggiungere 166 che lavorano nelle compagnie aeree (in particolare easyJet), 9 per le aziende di refuelling, 64 negli spedizionieri, 166 per gli enti di Stato (Polaria, guardia di finanza, carabinieri, Agenzia delle dogane, etc.) e altri 939 suddivisi tra i negozi interni ai due terminal, gli handler, i trasporti, i servizi aeroportuali, ditte esterne e fornitrici.

Timore occupazionale

Il numero sarebbe di gran lunga superiore se nell’elenco si aggiungesse tutto l’indotto, difficilmente quantificabile. Di solito si tiene conto di hotel, parking e ristorazione, ma sono tantissime le imprese del territorio che lavorano di riflesso grazie a Malpensa. A Gallarate, per esempio, ha sede la Egv1, una tra le più importanti aziende al mondo di uniformi per il personale delle compagnie aeree.
Per questo motivo la politica di Gallarate seduta in Commissione è convinta che dalla tenuta della “fabbrica” Malpensa dipenda la tenuta sociale della città. Tanto più ora che si avvicina la scadenza degli ammortizzatori sociali (non in Sea, dove è già stato siglato un accordo per la proroga della cassa integrazione fino al 2022) e il termine del blocco dei licenziamenti. «Il timore è che quando i salvagente saranno finiti inizieranno i veri problemi», ha detto il sindaco Andrea Cassani durante il suo intervento.

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