Malpensa, accordo Sea-sindacati. Cassa integrazione fino ad aprile 2022

Malpensa brunini sea ottobre

MALPENSA – Estensione della cassa integrazione, incentivi all’esodo, accompagnamento alla pensione, rilancio del welfare aziendale. Sono le quattro leve d’intervento dell’accordo sottoscritto dalla Sea, gestore aeroportuale di Malpensa e Linate, con i sindacati per gestire la più grande crisi del trasporto aereo e accompagnare senza terremoti occupazionali gli scali milanesi verso la ripresa.

L’accordo quadro

Si tratta di un accordo quadro, cioè contenente impegni reciproci da concretizzare sul breve-medio periodo, teso a governare la fase di gravissima recessione in cui versa l’azienda aeroportuale a causa della pandemia da Covid-19. La crisi del trasporto aereo ha infatti connotati drammaticamente inediti in tutta la storia dell’aviazione civile mondiale e, in ambito SEA, ha fatto registrare nel solo 2020 una perdita di volumi operativi pari al 73% con un inizio del 2021 ancora peggiore ( – 85%) e con, purtroppo, una previsione di ritorno ai volumi pre-pandemici tra il 2025 e il 2026, con modalità però del tutto differenti (meno ricavi) delle attuali. «In questo scenario le organizzazioni sindacali hanno inteso impedire atti unilaterali che l’azienda avrebbe sicuramente attivato al termine del periodo di blocco dei licenziamenti, condividendo, nonostante la gravità senza precedenti del momento, un percorso del tutto analogo a quelli già attuati nel recente passato e, in particolar modo, negando a Sea la possibilità di scaricare la crisi su un’unica categoria professionale», spiegano le sigle confederali (Filt Cgil, Fit Cisl UilTrasporti e Ugl Ta). Aggiunge Andrea Orlando della Flai: «Si tratta di un piano condiviso a fronte di uno scenario disarmante che ha determinato perdite di ricavi e passeggeri durante la pandemia, colpendo pesantemente i nostri scali».

Le quattro leve

La prima leva d’intervento è l’estensione degli ammortizzatori sociali. Sea farà ricorso per tutto il personale (circa 2000 persone) a un ulteriore periodo di cassa integrazione a far data dal prossimo 16 marzo e fino al 30 aprile 2022. In una prima fase (minimo 12 settimane) l’ammortizzatore utilizzato dovrà, per limiti normativi di utilizzo della CIGS, essere la Cassa in deroga per Covid, per la quale è prevista l’integrazione del Fondo di Solidarietà. Il personale esclusivamente amministrativo sarà sottoposto a un periodo ulteriore di ammortizzatori sociali attraverso il contratto di solidarietà, al termine del periodo sopra citato e fino al 30 aprile 2023. La seconda leva è l’accompagnamento alla pensione: nella fase finale dell’attuale accordo di uscita dall’azienda per pensionamento (a far data dal primo maggio 2022) sarà stipulato un nuovo accordo di pensionamento anticipato che, attraverso l’utilizzo della NASPI, consentirà l’uscita dei dipendenti con un anticipo sulla maturazione al diritto dell’assegno di pensione fino ad un massimo di 24 mesi più il periodo di preavviso (massimo 8 mesi). Sea garantirà il 100% della retribuzione durante tutto questo periodo attraverso una specifica integrazione economica. Il terzo intervento riguarda l’incentivazione all’esodo volontario: Il numero di dipendenti che potranno manifestare la disponibilità all’uscita volontaria incentivata sarà individuato all’esito dell’accordo sulle uscite dei lavoratori “pensionandi”, ma non eccederà le 150 unità. L’importo dell’incentivo rispecchierà approssimativamente la prassi degli accordi per uscita volontaria (e dunque non per pensionamento) sottoscritti nel recente passato. L’accordo prevede infine un progetto di rilancio del welfare bilaterale di Sea (Cassa di Previdenza e Associazione Noi Sea).

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