Maxi rissa a Gallarate, maxi colpa di tutti i genitori

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Per un giorno le preoccupazioni legate alla pandemia sono state messe da parte a causa di un grave fatto accaduto a Gallarate, ma che sarebbe potuto succedere ovunque, anche nella nostra CittàUn centinaio di giovani che si danno appuntamento per partecipare, anche solo per guardare incuriositi, a una maxi rissa non sono un fatto di poco conto e servono reazioni ancora più “forti”. Qualcosa non sta funzionando, qualcosa si è rotto, ma, come il vaccino rappresenta la speranza contro il Covid, l’educazione è il perfetto antivirus contro il disagio emerso nuovamente ieriUn gigante dell’umanità ripeteva sempre: «L’educazione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo» (Nelson Mandela).

Senza ombra di dubbio gli atti di violenza sulle persone devono essere puniti con severità e sono certo che presto gli ideatori e i violenti verranno identificati dalle autorità giudiziarie, MA…
il lavoro più difficile, silenzioso e più importante è quello che deve essere fatto dai Papà, primi tra tutti quelli dei 100 giovanotti presenti ieri a Gallarate. Il Papà da sempre rappresenta in casa la legge, le regole e il limite: tutto ciò che nella maxi rissa di ieri è mancato clamorosamente. Il Covid, le scuole e le palestre chiuse, i social non sono la causa del problema, anche se ne hanno amplificato la dimensione, ma la questione è tutta da ricercare nella crisi e nella debolezza delle famiglie: quando 4 scemi fanno girare un messaggio per pestarsi con altri e 96 li seguono per vedere cosa succede, lo fanno anche se vanno a scuola…

Sono Sindaco, ma prima di tutto un Papà: per questo mi domando come possiamo reagire. Immagino una vera “rivoluzione”, che si chiama capacità di assumersi le responsabilità e non di dare la colpa a qualcun altro. C’è solo una strada da percorrere e che passa da un patto tra generazioni, che impegni le famiglie, le scuole e le università, tutte le istituzioni, le religioni, la politica, nel formare le persone. Non siamo di fronte a una catastrofe educativa: siamo in crisi e abbiamo ancora tempo per migliorare, ma diamoci una mossa tutti e subito.
Io partirei da queste prime 2 priorità:
LA PERSONA
Dobbiamo mettere al centro di ogni processo educativo la persona e le sue relazioni con gli altri; dobbiamo ascoltare la voce di bambini e giovani per costruire insieme; dobbiamo vedere nella famiglia il primo e indispensabile soggetto educatore…
LA SCUOLA
Fondamentale è che nei Piani dell’offerta formativa delle scuole secondarie di primo e secondo grado siano introdotte delle competenze non cognitive nel metodo didattico: tra i banchi bisogna educare all’amicalità, alla coscienziosità, alla stabilità emotiva, all’apertura mentale e alla cultura del diverso. I genitori in difficoltà devono avere luoghi riconosciuti a livello istituzionale dove possano trovare le adeguate risposte per educare i figli. Il progetto cassanese “Praticamente adolescenti” va in questa direzione, ma oggi serve rinforzarlo ancora di più. Il mio impegno personale nell’ambito di questo tema sul quale mi sono permesso di scrivere, soprattutto perché me ne rimanga sempre un promemoria, sarà totale, come sollecitatore di cambiamenti e di coinvolgimento.
Nel caso in cui, tra i 100 “stupidioti” presenti ieri alla maxi rissa a Gallarate, qualcuno fosse di Cassano Magnago, da subito comunico la mia volontà di convocare le relative famiglie interessate, per investire tempo ed energie nella responsabilizzazione e nel doveroso cambiamento da mettere in atto.
Buona domenica.

Nicola Poliseno
sindaco di Cassano Magnago

La maxi rissa di adolescenti sconvolge Gallarate. Identificazioni in corso

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