Gallarate, Mensa dei poveri: tangenti e supermercati. Interrogato Orrigoni

tribunale milano

GALLARATE – Mensa dei poveri: dopo l’avviso di chiusura indagini per 71 indagati, gli interrogatori vanno avanti. E sono nuovi nomi quelli che emergono dall’inchiesta condotta dalla Dda di Milano. Se Nino Caianiello, plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese, nonché presunto perno, stando agli inquirenti, di un sistema corruttivo tra Varese e Milano, ha parlato per giorni e forse continuerà a farlo, sono nuovi i nomi di coloro che stanno comparendo davanti ai pm. Nomi che compaiono sì tra quelli degli indagati, ma che non sono annoverati tra coloro che sono stati raggiunti dal 415bis notificato nei giorni scorsi. Il terremoto era scoppiato lo scorso 7 maggio con una raffica di arresti.

Presunta mazzetta da 50mila euro

Giovedì 3 ottobre, è stato invece sentito a verbale Paolo Orrigoni, ex candidato sindaco a Varese per il centrodestra e ad del gruppo Tigros. Il patron di Tigros si è presentato spontaneamente in procura chiedendo di essere ascoltato e ha rigettato ogni addebito. Orrigoni è accusato di corruzione in un filone dell’indagine ancora aperto. A fare il suo nome, l’imprenditore di Gallarate  Pier Tonetti. D’intesa con Tonetti, secondo la versione di quest’ultimo, infatti, avrebbe versato l’anticipo di 50mila euro di una presunta tangente, mascherata sotto forma di incarico ad uno studio di ingegneria, per ottenere la variante di destinazione d’uso di un terreno a Gallarate, su cui aprire un nuovo punto vendita della catena dei supermercati. Tonetti era tornato libero lo scorso 10 luglio. L’ingegnere imprenditore (Tonetti) ha raggiunto un accordo con la procura di Milano: un patteggiamento a due anni e il versamento di una sanzione da 50 mila euro, pari all’ammontare della presunta tangente, in cambio della libertà. «Sono soddisfatto come legale della rapida conclusione della vicenda che ha coinvolto il mio assistito, seppur in modo marginale rispetto alla totalità dell’inchiesta – aveva spiegato Cesare Cicorella, difensore dell’imprenditore – Si tratta di un unico episodio contestato, sul quale nutro ancora un forte dubbio di natura giuridica e se si sia trattato davvero di un episodio di corruzione oppure di un capo di imputazione differente che ha a che fare con l’istigazione a commettere reato». E Cicorella all’epoca si era chiesto: «Tonetti verserà una sanzione pari a 50 mila euro, l’esatto ammontare della presunta mazzetta come detto. Ma siamo certi che anche gli altri coindagati nella vicenda faranno lo stesso?». Ieri Orrigoni è stato ascoltato.

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