Gallarate, Commissione Ospedale senza Regione: slitta a marzo. Il nodo viabilità e parcheggi

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GALLARATE – Doveva essere la Commissione Sanità deputata a portare in città i vertici di Regione Lombardia, per dibattere sul futuro dell’ospedale unico Gallarate-Busto Arsizio. Incontro rimandato. Il presidente Attilio Fontana e l’assessore al welfare (Guido Bertolaso o il suo successore in caso di mancata riconferma) saranno in aula a Gallarate a marzo. Lo ha scritto in una lettera il direttore generale Giovanni Pavesi, con la richiesta di «poter posticipare la convocazione dell’incontro, proprio in considerazione dell’importanza dei temi trattati». Stasera, 22 febbraio, in aula è stata invece l’occasione per fare il «punto della situazione», le parole del sindaco Andrea Cassani. Sull’avanzamento dei lavori delle segreterie tecniche e sulle osservazioni alla Vas.

I temi più caldi

Ci sono temi che sono condivisi. Su tutti, quello legato alla viabilità di via Milano e all’evidenza di trovare alternative per sfoltire il traffico che richiamerà la nuova struttura ospedaliera. Con la soluzione del prolungamento di via Filzi per creare una nuova via di accesso come principale opzione. Oppure la necessità di un numero di parcheggi che siano adeguati al potenziale flusso di pazienti e operatori, che non può essere troppo ridotto. E quindi il piano di mobilità dolce che, in base agli obiettivi e alle necessità illustrate, fanno storcere il naso un po’ a tutti. A dividere sono invece soprattutto l’area in cui è previsto il nuovo nosocomio e la forma della struttura.

L’incontro rimandato e il punto della situazione

Non cambia «l’impegno di convocare i vertici di Regione. Pavesi, in questa fase di immediate post-elezioni, chiaramente non si è sentito di venire e ha chiesto di rimandare a marzo. Ma resta un momento per fare il punto della situazione tra di noi», ha detto il primo cittadino. In sintesi: «L’obiettivo è fare in modo che le nostre richieste siano accettate». Appunto: «La viabilità alternativa a via Milano e il numeri di parcheggi, che a nostro modo di vedere potevano essere eccessivi nel primo progetto. Ma così la riduzione è troppo elevata: i posti dei due attuali ospedali, sommati, servano per avere un numero minimo di posteggi per il nuovo ospedale. Il 2030 è troppo vicino, pensare che personale e pazienti si rechino alla struttura sfruttando la mobilità dolce è difficilmente immaginabile».

Il fronte Pd e «le criticità»

Dal fronte della minoranza, Giovanni Pignataro (Pd). In attesa di incontrare i vertici regionali, «per discutere l’accordo di programma». A margine, poi, il commento piccato sulla loro assenza in aula: «Si rendono conto che ci sono criticità insormontabili, quindi si guardano bene dal venire sul territorio».
I temi sono sempre gli stessi. Subito l’affondo sull’area individuata: «Dalla Vas emergono criticità che fanno pensare che qualcosa non funzioni». E per la struttura «pensiamo che gli ospedali nuovi siano un valore aggiunto se organizzati come monoblocchi. Questo progetto invece prevede uno sviluppo intorno all’Ite Tosi, risultando poco efficiente sia dal punto di vista energetico che sanitario». Senza dimenticare che «ci sono circa 2200 studenti di cui si auspica il trasferimento, ma senza indicare dove». Necessario invece l’intervento sulla viabilità e sui parcheggi, visto che «il numero previsto si riduce di ben 1500 stalli, a causa di un problema tecnico che impedisce di realizzare quelli sotterranei».

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