Gallarate, querelle pasticceria Gnocchi-Comune: non è finita. Si va in Appello

GALLARATE – Non è finita la vicenda giudiziaria che vede la celebre Pasticceria Gnocchi contrapposta al Comune di Gallarate in un contenzioso che ha visto gli uffici di palazzo Borghi vincere in primo grado. La proprietà dell’attività commerciale non demorde e, assistita dall’avvocato Riccardo Garavaglia ha impugnato la sentenza del Tribunale civile di Busto Arsizio ricorrendo in Appello.

Il provvedimento del Prefetto

La querelle, adesso, si sposta a Milano per il secondo grado. La vicenda è nota: ad aprile 2020, in pieno lockdownun’ispezione della polizia locale sorprese la Pasticceria Fratelli Gnocchi regolarmente aperta. Con tutte le conseguenze del caso. La proprietà dell’attività commerciale di Cajello aveva però da subito sostenuto di non aver contravvenuto ad alcun decreto o norma. Trovando soddisfazione, in questo senso, nella decisione del Prefetto di Varese di accogliere il ricorso presentato dalla Pasticceria Fratelli Gnocchi annullando la sanzione emessa dal Comune, ritenendo la legittimità dell’apertura dell’attività commerciale.

IImpugnata la sentenza di primo grado

Il 5 maggio scorso, ignorando quanto stabilito dal Prefetto di Varese, il giudice del Tribunale di Busto Nicola Cosentino aveva invece dato ragione al Comune rigettando il ricorso presentato dalla pasticceria per il ristoro del danno a seguito dell’annullamento del verbale, e condannando la stessa al pagamento delle spese legali. Il giudice aveva sancito in sentenza la «la piena legittimità della contestazione, da parte del Comune, della violazione nonché dell’ordinanza dirigenziale di sospensione dell’attività». Già all’epoca l’avvocato Garavaglia aveva spiegato che, con i propri assistiti, avrebbe valutato il ricorso in Appello. Il momento è arrivato e la sentenza di primo grado è stata impugnata.

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