GALLARATE – Dagli interventi utili per rendere Gallarate vivibile, rilanciandola da un punto di vista della produzione, al piano per prendersi cura delle persone che la vivono. Senza dimenticare la sostenibilità ambientale, il rilancio della viabilità – con un incentivo alla mobilità dolce – e l’attenzione a ciò che viene considerato a tutti gli effetti il futuro, ovvero i giovani. E ancora: lo sport, da troppo tempo sospeso a causa dell’emergenza sanitaria, così come la cultura e il supporto sociale a 360 gradi. Oltre al grande tema della salute di tutti. Sembra non mancare nulla fra i progetti di Margherita Silvestrini (Pd), candidata alle prossime amministrative per spodestare il primo cittadino uscente Andrea Cassani (Lega). Ma soprattutto non sembra mancare una squadra alle sue spalle. Lo dimostra il programma elettorale, presentato ufficialmente oggi, 22 maggio, in Villa Delfina, nel quartiere Crenna. Si tratta del «frutto di un lavoro corale», ha spiegato la candidata sindaco del centrosinistra. Ed è «una tappa significativa» del percorso che si concluderà a ottobre con il richiamo alle urne.
Rilanciare Gallarate e prendersene cura
Una presentazione spacchettata nei suoi punti cardine, presentata a turno dal team Silvestrini. A partire dalla “Gallarate viva”, attraverso lo studio di interventi e iniziative che rendano la città «un oggetto non passivo». Bisogna infatti «pensare al rilancio delle imprese, creando occupazione ed economia». Far le ipotesi anche la realizzazione di una piattaforma e-commerce locale con sistema di delivery e un nuovo Distretto urbano del commercio. Non mancano gli incentivi anche da un punto di vista urbanistico, dotando tutti i rioni di una piazza e puntando su spazi aperti e sempre più verdi.
Sarà poi una “Gallarate sicura”, inteso come un «prendersi cura dei cittadini», con particolare attenzione alle disabilità. Sì, perché l’obiettivo è di creare una comunità «coesa e partecipata», rilanciando per esempio il consiglio comunale dei ragazzi, «una palestra utile per alimentare il confronto». E mettere le basi di vari progetti attraverso il sostegno delle associazioni – anche di volontariato – e del Terzo settore. O con quelle che sono definite le “famiglie aperte”, una rete di persone che risponde alle esigenze dei minori.
La città verde e una nuova viabilità
Un occhio di riguardo all’ambiente, con i temi di una “Gallarate sostenibile” e “in movimento”. La tutela del territorio occupa una fetta importante del programma, vissuto come una sfida a livello locale. Toccati alcuni concetti chiave, come la sensibilizzazione dei giovani per la raccolta differenziata, per il decoro urbano e con soluzioni come una casetta dell’acqua in ogni quartiere.
Sullo stesso filone anche la questione viabilità, che prevede l’incentivazione della mobilità dolce con percorsi ciclabili pensati per linee, in grado di collegare le varie zone. Senza dimenticare la sicurezza, puntando su una «migliore programmazione», rilanciando il tema della tangenziale a nord-ovest della città. Oltre all’attenzione sui parcheggi, «magari sfruttando una segnaletica precisa e abbassando le cifre tramite accordi con i privati».
La salute: dallo sport alle famiglie, ai giovani
Al centro del programma, poi, i giovani e le famiglie, ma anche lo sport e la cultura. Le nuove generazioni rientrano nel progetto di creare uno spazio informale per discutere delle politiche giovanili. Con una sorta di piano per sperimentare il lavoro, l’aggregazione sociale e il tempo ludico. Per le famiglie si parla di un pronto intervento per guidare le persone fra i vari servizi, anche con agevolazioni fiscali e un sostegno alle neo-mamme.
Temi che vanno a braccetto con la volontà di realizzare una rete con i Servizi sociali, per creare integrazione e sostegno. Oltre a un dialogo fra associazioni, cittadini e amministrazione. Sulla stessa linea la questione sport, che deve essere a disposizione di tutti, sfruttando i boschi e i percorsi periferici. Soprattutto in tempo di pandemia. Ma anche rilanciando nuove e vecchie strutture presenti in città.
Tanti settori e un unico grande argomento, quello della salute. Oltre a ribadire il no all’ospedale unico, è stata ripresentata la volontà di creare una Casa della salute, da inserire nel contesto dell’ospedale Sant’Antonio Abate. Tratterebbe attività ambulatoriali e attivi nella diagnostica di base. Non solo: presente anche l’idea di una medicina di comunità, che poggia sulla collaborazione con i medici di base e gli infermieri. Una serie di opzioni che si inseriscono in un quadro naturale verde, in merito all’impatto positivo che ha l’ambiente sui pazienti.
Un lavoro di squadra
Un programma che ha impiegato sette mesi di «ascolto e condivisione» prima di vedere la luce. «Ci siamo confrontati con esperti per affrontare tutti i temi più importanti», ha sottolineato Silvestrini. Un modo per discutere del presente, certo. Ma «con lo sguardo rivolto al futuro». Al punto che la candidata dem non nega di essere «orgogliosa» di un iter che ha messo a sistema «persone libere da ideologie politiche, per guardare il bene di Gallarate». Sul tavolo temi di ogni genere, che includono «lo sviluppo economico e infrastrutturale», oltre che «sociale, culturale e ambientale». Coinvolte anche «associazioni e cittadini, per parlare di tante piccole cose che diventano poi la quotidianità». Con l’obiettivo di offrire «l’immagine di una città che risponda ai bisogni di oggi e affronti le sfide di domani». Ora, dal 5 giugno, il programma farà il giro dei rioni gallaratesi.
M24 TV – Silvestrini: «Sì alla Casa della Salute di Gallarate, no all’ospedale unico»