Vigili “aggressivi” a Gallarate: la procura di Busto indaga per lesioni

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GALLARATE – Fermo in diretta in via Ferraris a Gallarate: la procura di Busto Arsizio ha aperto ufficialmente un fascicolo per lesioni nei confronti di un quarantenne marocchino contenuto dagli agenti del comando di polizia locale di Gallarate in via Ferraris lo scorso 7 luglio. Sarà il pubblico ministero Nadia Calcaterra a coordinare le indagine assegnate ai carabinieri della compagnia di Gallarate.

Si indaga per lesioni

L’apertura di un fascicolo è un atto dovuto in seguito alla denuncia da parte un testimone dell’accaduto, ovvero l’autrice del video che ha ripreso l’intervento, o parte dell’intervento secondo la versione della polizia locale, e che è poi stato rilanciato da social e media facendo il giro d’Italia, e da parte dello stesso quarantenne marocchino, entrambi dall’avvocato Pietro Romano.  «Questi testimoni hanno dato una versione diametralmente opposta a quella fornita dal comando di polizia locale che si basa su un’unica testimonianza. Versione, quella dell’autrice del video, confermata da un altro testimone, ovvero l’anziano che si vede chiaramente nel video e che ci ha già comunicato i propri dati pronto per essere a sua volta ascoltato dagli inquirenti», aveva spiegato Romano all’epoca.

Il video acquisito dai carabinieri

Il quarantenne era stato accusato di resistenza a pubblico ufficiale: quattro agenti della polizia locale erano stati a loro volta refertati in ospedale, così come il cittadino extracomunitario. Gli agenti avevano denunciato di essere stati aggrediti e di aver reagito per contenere il quarantenne. I testimoni assistiti da Romano negano la resistenza e parlano di «Abuso». Gli inquirenti hanno già acquisito il video che andrà ora agli atti. Il fascicolo è al momento ancora contro ignoti ma è ragionevole supporre che, una volta identificati dall’autorità giudiziaria, i protagonisti del filmato saranno iscritti, a loro tutela così da potersi difendere, nel registro degli indagati. Ovviamente saranno ascoltati tutti i testimoni; tra questi anche un anziano ex carabiniere al quale, così si vede nelle immagini, viene tolto di mano il cellulare. Le indagini andranno a chiarire i fatti che oggi si presentano sotto forma di due versioni diametralmente opposte.

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