A Busto lacrime, sangue e luminarie

bustio nardi luminarie giunta
Massimiliano Nardi, presidente del circolo di Fratelli d'Italia, con il sindaco Emanuele Antonelli

Massimiliano Nardi, presidente del circolo bustese di Fratelli d’Italia, ci invita a essere sereni “visto che – testuale – non trova mai modo di esserlo”. Lo prendiamo in parola e, serenamente, torniamo su una questione che ha scatenato il popolo di Facebook: le luminarie natalizie. Come noto, la giunta comunale ha deliberato ieri, lunedì 3 agosto, una spesa di 110mila euro per riempire di lampadine la città sotto Natale. Bello, bellissimo, quasi illuminante, se non fosse che il momento consiglierebbe sobrietà e prudenza. E, soprattutto, rigore finanziario. Non ci lanciamo in stucchevoli pistolotti per ricordare a lor signori quale sia la condizione di centinaia di famiglie, di artigiani, commercianti, imprenditori e della schiera di persone e categorie che avrebbero bisogno di ben altro, non di una città scintillante e, meglio, abbagliante: il Covid-19 ha lasciato il segno e, poco serenamente, ci si prospetta un autunno difficile, da lacrime e sangue, per dirla con Winston Churchill.

Senza dimenticare le fosche previsioni di virologi e epidemiologi che, da brave Cassandre, vaticiniano una seconda ondata epidemica e sempre possibili lockdown. Non è vero ma ci crediamo, anzi, facciamo ampi e vistosi scongiuri, anche sconvenienti. E ci adeguiamo all’ottimismo dell’esecutivo di Palazzo Gilardoni che è pronto a spendere e spandere nonostante sia ancora necessario, e con buone ragioni, il basso profilo. Mentre le residue finanze pubbliche dovrebbero essere spese per mille altre questioni di carattere sociale rispetto ai “ricchi premi e cotillon” di cui si parla.

Già detto. Quello che non abbiamo ancora raccontato sono i contenuti della deliberazione approvata dalla giunta. In primis, “con altri atti amministrativi verranno determinati contributi economici a sostegno” delle iniziative del Distretto Urbano del Commercio e delle associazioni di categoria. In altri termini, ancora soldi pubblici. Quanti e per cosa?

In seconda analisi, la deliberazione è costruita giustificando gli esborsi a favore delle famiglie. Leggiamo: “Osservato che è necessario, anzitutto, prevedere un programma di attività da denominare ‘Natale 2020 – La famiglia al Centro’, perché l’emergenza sanitaria causata dal virus Sars-Cov-2 ha permesso di riscoprire il valore della famiglia che a sua volta consente di garantire valori quali la solidarietà, l’attenzione agli altri, il rispetto delle regole, mentre il ‘Centro’ rappresenta il luogo di incontro dei cittadini non solo nel centro della città ma anche nei quartieri, con il rispetto e l’attenzione di tutte le norme legate alla sicurezza”. Avete letto bene: il Covid-19 ha permesso di riscoprire il valore della famiglia e della solidarietà. Ergo, illuminiamo Busto. Ma mi faccia il piacere, mi faccia!

Massimiliano Nardi difende la propria bottega politica, nella quale si è appena accasato il sindaco Emanuele Antonelli. Fa il proprio mestiere di segretario. Ma qui non è questione di appartenenze, caso mai di buon senso e di ragionevolezza. Con lo scopo di evitare una città piena di luci e coi cittadini con il portafoglio vuoto. Lacrime, sangue e luminarie. Soltanto chi non è sereno può ritenerlo un modello vincente.

Covid-19 e sprechi pubblici: 110mila euro per illuminare Busto a Natale

busto nardi luminarie giunta – MALPENSA24