Giustizia minorile, il Procuratore di Milano: “I rischi della futura riforma”

milanoriforma procuratore minorile
Il procuratore del Tribunale dei minori, Ciro Cascone

MILANO – “Un appello affinché non si completi la riforma ordinamentale che creerebbe il Tribunale per i minori e le famiglie, senza prevedere alcun incremento di organico di magistrati e di personale delle Procure per i minorenni, e contestualmente ne amplia le competenze, in quanto destinati ad intervenire anche nei procedimenti di separazione, divorzio, affidamento di figli, ora celebrati nei i Tribunali Ordinari, e in seguito presso le Sezioni Circondariali”. Con queste parole il Procuratore della Repubblica per i Minorenni di Milano, Ciro Cascone, lancia un appello unitamente a tutti gli altri suoi colleghi, criticando fortemente i cambiamenti previsti dalla riforma per l’istituzione del nuovo assetto giudiziario.

“In particolare”, prosegue Cascone, “segnalo le difficoltà di raccordo con le sezioni circondariali, qualora il processo telematico non sia effettivamente implementato”, il rischio “che la tutela dei minori sia compromessa, a fronte di decisioni che diverranno pressoché tutte monocratiche, e senza la garanzia della presenza di giudici esperti”, unitamente alla “concreta impossibilità di seguire adeguatamente tutti i procedimenti; a fatica vi si riesce ora, per i civili dell’attuale Tribunale per i minorenni” con “l’aumento di competenza che rischia di precludere interventi e pareri motivati e l’attenzione al disagio delle famiglie”.

Secondo Cascone la riforma metterà a rischio per prima l’attenzione “alla violenza domestica, che la Commissione Parlamentare contro il femminicidio accusa i giudici di non vedere”, ma “questi numeri, a fronte di organici invariati e di verosimili problemi di collegamento, rischiano di imporre interventi e pareri con ‘timbri’ , che peggioreranno ulteriormente la situazione e che sviliscono la nostra funzione”. Secondo il Procuratore quindi, “le Procure minorili, a seguito di questa riforma, torneranno ad essere Procure che si interessano quasi esclusivamente del penale – che si continuerà a svolgere in sede centrale – come avveniva oltre cinquant’anni fa, e senza concreta possibilità di svolgere quella attività di prevenzione, che mira ad evitare, da un lato che i minori divengano vittime di violenza; dall’altro, che optino per scelte di devianza o siano sfruttati per la commissione di reati”.

Cascone conclude affermando che il “costo sociale di tali scelte si vedrà tra anni, ma sta a tutti avere consapevolezza della necessità di operare scelte ponderate, che non facciano perdere l’esperienza maturata”, e anche di non perdere “quanto vi è di virtuoso nel sistema di giustizia minorile italiano, stimato a livello internazionale, certo perfettibile, ma per ora dimostratosi idoneo a limitare la criminalità minorile, e tentare di prevenire le violenze endofamiliari”.

milano riforma procuratore minorile – MALPENSA24