Gorla Maggiore, il sindaco sul campo sportivo: «C’era il bando. Asd assente»

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GORLA MAGGIORE – È passato ormai dallo scoppio della pandemia da coronavirus, e il sindaco di Gorla Maggiore, Pietro Zappamiglio, si è trovato al centro dell’emergenza nel suo ultimo anno del mandato, ma ora che è stato riconfermato inizia a pensare a come traghettare il paese nel post-Covid. «Un Comune più unito, giovane e green. Sono questi i nostri obiettivi», spiega il primo cittadino, che proprio in queste settimane pensa a come concludere l’ultima fase di vita della famigerata discarica. Quanto alle critiche mossegli sull’addio dell’Asd Gorla Maggiore dal campo di via Roma, la risposta è concisa: «L’associazione non ha partecipato al bando e non ha mai cercato un dialogo, ora noi guardiamo al futuro».

Sindaco Zappamiglio, a un anno dall’inizio della pandemia quale bilancio fa di questi 12 mesi?
«Lo scorso marzo eravamo in un buco nero. Con tutto chiuso, tanta paura, incertezza, poche risorse e soprattutto nessuna prospettiva. Non nascondo che affrontare una situazione del genere non è stato per nulla facile, ma ci siamo subito rimboccati le maniche. Siamo stati uno dei primi Comuni ad attivare il centro per le emergenze e abbiamo cercato di dare delle risposte concrete ai cittadini. Il bilancio che posso fare è certamente positivo in termini di solidarietà, perché moltissime associazioni e volontari si sono attivati per fare la loro parte mostrando un senso di responsabilità impeccabile. Ma dall’altro la è emerso anche l’individualismo di persone che hanno pensato solo alla propria visibilità».

Proprio su questo punto, lo scorso novembre il gruppo consigliare di opposizione aveva proposto di far collaborare alcune associazioni del territorio per rispondere alla seconda ondata di Covid, ma voi avete rifiutato. Perché questa scelta, e soprattutto è risultata saggia a distanza di tre mesi?
«Assolutamente sì. Non solo le associazioni e i volontari che collaborano con noi sono “bastati”, ma sono anche cresciuti. Dalla Protezione civile che ha sempre più iscritti, al Pane di San Martino, alla Caritas e la Stella lucente. Tutte realtà che non si sono fermate un attimo e che soprattutto hanno affrontato la crisi con preparazione e competenza. Non ci potevamo permettere di attivare altre iniziative con persone che magari non erano in grado di gestire una situazione del genere. Sono convinto che non sia il pubblico a dover rispondere alle emergenze, ma è il Comune che deve mettere le associazioni del territorio nelle condizioni di poter operare nel migliore dei modi».

Ora però bisogna pensare al futuro, di cosa hanno bisogno i gorlesi e come risponderete alle loro esigenze?
«I veri problemi ora sono tre: vaccini, giovani ed economia. Chiaramente noi possiamo agire nel nostro piccolo, in particolare per quanto riguarda i ragazzi non bisogna sottovalutare la pressione psicologica di questo periodo: il nostro obiettivo, soprattutto grazie al lavoro di Susy Pozzato, Antonella Scolfaro e Federico Terreni, è quello di realizzare un’alleanza educativa su tutti i fronti: dal Comune, alla scuola, allo sport, all’oratorio».

Da sinistra Susy Pozzato, Antonella Scolfaro e Pietro Zappamiglio

Parlando di associazioni e sport non si può dimenticare la grande critica che vi è stata mossa riguardo il bando per il campo sportivo di via Roma. Che dopo anni di gestione dell’Asd Gorla Maggiore ora passerà all’Asd Valle Olona Academy, molti pensano che il bando avesse svantaggiato la storica associazione gorlese
«Sinceramente non penso nemmeno che noi dovremmo rispondere. L’Asd Gorla Maggiore non ha partecipato alla gara, come potevano vincere? Le accuse che ci muovono sono assurde, noi abbiamo fatto un bando regolare che non svantaggiava nessuno e se davvero l’Asd avesse voluto tenere la gestione del campo avrebbe potuto tentare un dialogo con l’amministrazione. E invece non si sono mai fatti vivi, anzi hanno solo criticato i lavori di miglioramento che abbiamo fatto al campo. Noi ora guardiamo al futuro».

E cosa c’è nel futuro di Gorla Maggiore?
«Nonostante l’emergenza abbiamo sempre pensato alla visione di Gorla2030, un progetto ambizioso che stiamo lentamente realizzando. In particolare ora vogliamo concentrarci sulla nuova sede della Protezione civile che sorgerà nell’ex area della Tsg, ma anche sul polo sportivo, sulla nuova piazza dietro a Palazzo Terzaghi e sul trasferimento dell’area mercato al parco della Meridiana».

In campagna elettorale avevate promesso di portare a termine l’attività della discarica di Gorla Maggiore, a che punto siete con questo importante progetto
«Questioni come questa non possono risolversi da un giorno all’altro e con l’emergenza abbiamo sicuramente dovuto dare la priorità ad altri temi, ma proprio in queste settimane stiamo portando avanti una serie di ragionamenti per progettare e mettere le basi per la co-gestione. Pensiamo a un polo innovativo e green, che possa essere davvero efficiente e rispettare l’ambiente».

E restando in tema di inquinamento come risponde al sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli, che aveva paragonato le emissioni della vostra discarica a quelle di Accam?
«Non penso che ci fossero intenzioni di critica nelle parole del sindaco, ma è vero che nel sud del Varesotto Accam e la discarica di Gorla Maggiore sono due importanti player in tema di smaltimento rifiuti. Diciamo che come amministratore io mi sono ritrovato con questa discarica che è ormai obsoleta e non può più essere sostenibile. Quindi dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e gestire bene gli eventi, sempre con una visione innovativa e lungimirante per il futuro».

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