Hackatraz: Politics Hub porta gli studenti in carcere e a progettare la Busto del 2050

BUSTO ARSIZIOUn hackathon per riflettere sul tema del carcere e per gettare uno sguardo alla rigenerazione urbana della città. I giovani di Politics Hub, in “asse” con il liceo Crespi, scendono in campo con Hackatraz, un’ambiziosa quattro giorni di sfide progettuali al Museo del Tessile, che coinvolgerà 50 studenti del liceo Crespi e dell’ITE Tosi, oltre che di cinque istituti superiori di tutta Italia. Partendo da una visita all’interno della Casa circondariale di via per Cassano a Busto Arsizio, per ragionare sul tema della finalità rieducativa della pena.

Che cos’è

L’hackathon, lanciato da Politics Hub in collaborazione con l’assessorato alle Politiche giovanili ed educative del Comune di Busto Arsizio, la rete nazionale S@LT Steam Academy, l’Istituto di Istruzione Secondaria “Daniele Crespi” e l’associazione Amanetta, si svolgerà dal 26 al 29 settembre nelle sale del Museo del Tessile. «L’hackathon – spiega Luca Belotti, docente del liceo Crespi che coordina l’iniziativa – è una sfida progettuale in cui squadre composte da studenti provenienti da scuole diverse cercano di risolvere un problema della realtà che li circonda proponendo una progettualità attuabile e sostenibile sotto diversi livelli (economico, temporale, ambientale…). Questo tipo di confronto, importato dagli Stati Uniti e dalle regole ben precise, permette di contestualizzare le competenze in una sorta di “comunità di pratica“, mettendole in compartecipazione». Da un punto di vista educativo, da un lato spinge i ragazzi ad una cittadinanza più attiva e alla riflessione su tematiche sociali di cui ciascuno dovrebbe sentirsi investito personalmente, e dall’altro permette lo sviluppo di competenze trasversali, oggi più che mai fondamentali nella formazione degli studenti, come il team working, la ricerca di informazioni, il project management e la creatività.

Il lavoro progettuale

Dopo il successo riscosso dalla prima edizione dell’hackathon di Politics Hub, che un anno fa ha portato più di 50 ragazzi a redigere un modello di Costituzione Europea, l’associazione nata tra Busto e Legnano ne propone una nuova versione, dedicata a due temi: l’Hackatraz, che andrà ad affrontare il tema del «rispetto dell’articolo 27 del dettato costituzionale, la lotta alla recidiva e la garanzia di migliori condizioni di vita ai carcerati», come spiegano Tommaso e Jacopo Agosti di Politics Hub, e “Design your city”, sfida che chiamerà i ragazzi a immaginare la Busto del 2050, la città in cui vorranno vivere da grandi, partendo da un’analisi urbanistica e dai progetti di rigenerazione urbana. Per la prima tematica, oltre alla visita al carcere di Busto Arsizio, interverranno alcuni esperti, tra cui il direttore del carcere di Bollate, Giorgio Leggieri, la presidente della sezione lombarda dell’Associazione “Antigone”, Valeria Verdolini, una psicologa esperta della tematica, dott.ssa Teruzzi, e un ex detenuto, Carmelo Musumeci. Per la seconda invece gli assessori all’urbanistica e alla mobilità sostenibile, Giorgio Mariani e Salvatore Loschiavo, porteranno la loro testimonianza e gli «input operativi» sulla situazione e sui progetti in corso in città. L’ultimo giorno, le squadre, sei team composti da otto studenti ciascuno, esporranno i propri lavori di fronte a una giuria composta da membri dell’organizzazione e da esperti in materia e verranno premiati durante la cerimonia di chiusura.

Gli obiettivi

«È educazione civica su un tema che ci tocca da vicino come città come quello del carcere e un pensiero alla rigenerazione urbana del nostro territorio – sintetizza l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana – la valenza educativa e formativa è evidente. Ci inorgoglisce il fatto che su questi temi a Busto ci lavoreranno scuole da tutto il territorio nazionale». Gli istituti “Bona” di Biella, “Levi Montalcini” di Acqui Terme, “Tito Acerbo” di Pescara, “Natta” di Bergamo e “Pertini-Cuoco” di Campobasso. «La loro presenza sarà utile per avere sguardo dall’esterno rispetto alla città» sottolinea il prof. Belotti. I giovani di Politics Hub ci hanno messo «sei mesi per organizzare» questa iniziativa e saranno in prima linea con una decina di volontari sempre presenti, a turni, a presidiare l’hackathon. «Vogliamo invogliare i ragazzi a pensare in maniera critica ad un problema più grosso, presente anche sul nostro territorio, come quello del carcere» spiega Tommaso Agosti.

«Già collaudato a livello nazionale, l’hackathon è un modello che mette gli studenti in condizione di lavorare su un focus problematico, su cui definire azioni concrete per il miglioramento del vissuto e del contesto urbano – sottolinea la preside del liceo Crespi Cristina Boracchi – l’obiettivo è capire dai ragazzi in quale tipo di città vogliono vivere domani. La speranza è che i progetti possano essere tenuti in considerazione».

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