I sindacati danno «una settimana» al Comune per risolvere il caso-progressioni

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BUSTO ARSIZIO – La possibilità di arrivare ad uno sciopero del personale comunale è congelata. Almeno per sette giorni. Dopo l’incontro di questa mattina, martedì 28 gennaio, in Prefettura a Varese, per il tentativo di conciliazione tra le parti (come prevede la normativa), le organizzazioni sindacali che avevano proclamato nei giorni scorsi lo stato di agitazione per la vicenda delle progressioni economiche orizzontali dei dipendenti comunali, hanno deciso di concedere una settimana all’amministrazione comunale per poter tornare sui suoi passi e applicare alla lettera l’accordo firmato con le Rsu nel 2016, garantendo così gli aumenti di stipendio previsti per i 29 lavoratori che ne sono rimasti esclusi.

«Entro una settimana»

L’esito della conciliazione in Prefettura è stato «negativo», come fa sapere il sindacalista di Adl Fausto Sartorato, perché «l’amministrazione è rimasta sulle sue posizioni». Ma ha consentito, almeno in parte, di “raffreddare” le tensioni sulla vicenda. «Abbiamo lasciato una finestrella aperta» fa sapere Angiolino Liguori, rappresentante della sigla Csa. «Abbiamo dato all’amministrazione una settimana di tempo per poter procedere con l’applicazione integrale del regolamento interno che avevamo firmato nel 2016. In caso di risposta positiva, prenderemmo atto che l’amministrazione ha accolto la nostra linea rispettando le direttive del contratto nazionale». In quel caso, dunque, verrebbe meno la prospettiva di uno sciopero del personale di palazzo Gilardoni, ipotesi ventilata da Rsu e organizzazioni sindacali. L’eventualità di incrociare le braccia dovrà comunque passare dalla decisione dell’assemblea del personale comunale, che verrà convocata nel caso in cui non si dovesse arrivare ad un compromesso tra le parti.

La posizione del Comune

Da parte sua, l’assessore al personale Gigi Farioli, che era presente all’incontro insieme al segretario generale Domenico D’Apolito, spera che prevalga la ragionevolezza. «Non c’era niente da raffreddare perché in realtà si punta allo stesso obiettivo, che è quello di riconoscere le progressioni economiche orizzontali a tutti i dipendenti che ne hanno diritto – spiega l’ex sindaco di Busto – confido che la risposta al quesito che abbiamo inoltrato alla Funzione pubblica possa essere positiva. La strada che abbiamo intrapreso, coinvolgendo anche Anci, va innanzitutto a tutela di chi ha avuto le progressioni e di chi potrebbe averle, per fare in modo di non stimolare eventuali ispezioni (della Ragioneria Generale dello Stato, ndr) alla luce di interpretazioni che possano apparire discutibili». Anche perché, rispetto alla settimana di “tregua” concessa dai sindacati, la risposta della Funzione Pubblica arriverà al massimo «entro un mese», chiarendo definitivamente il caso. «A chi dice che abbiamo mostrato eccesso di zelo nel procedere al quesito alla Funzione pubblica – aggiunge Gigi Farioli – rispondo che la prudenza è dovuta, ma che l’atteggiamento dell’amministrazione non è aprioristicamente ostile, come emerso chiaramente in Prefettura». Insomma, l’amministrazione spera di salvare capra e cavoli, evitando di arrivare allo scontro, con lo sciopero, e soddisfacendo le aspettative dei 29 dipendenti rimasti senza aumento di stipendio.

busto sindacati farioli sciopero – MALPENSA24