Identità e immigrazione, lo studio Albè dialoga online con l’artista Binta Diaw

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BUSTO ARSIZIO – Un dialogo attraverso differenti punti di vista per indagare la tematica del secolo, comprendere da vicino il rapporto fra arte e immigrazione e scoprire insieme il grande impegno civile di coloro che non restano indifferenti. Si tratta di “Brother (in law)”, dibattito di grande attualità che si terrà in occasione di Linea Festival: moderato da Irene Sofia Comi, coinvolgerà Binta Diaw, artista italo-senegalese la cui ricerca multimediale sviluppa tematiche sociali legate ai temi della migrazione, delle narrazioni coloniali e del rapporto del corpo con la natura e la complessità della sua identità, e Gianluca Albè, partner di A&A Studio Legale che racconterà la sua esperienza, maturata quale head of Pro Bono dello studio, in materia di integrazione. L’evento, realizzato in lingua inglese, si terrà giovedì 12 novembre in maniera virtuale nel rispetto di tutte le normative vigenti per l’emergenza sanitaria in corso; dalle 18 potrà essere fruito in diretta streaming sulla pagina Facebook di Apulia Center for Art and Technology.

Binta Diaw

La ricerca di Binta Diaw, artista italo-senegalese, si concentra sulla creazione di installazioni e opere su fenomeni sociali come la migrazione, le narrazioni coloniali, gli aspetti antropologici e sociali nel contesto europeo, il rapporto del corpo con la natura e la complessità della sua identità. Ha studiato Belle Arti all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e a Grenoble all’École d’art et de design di Grenoble-Valence. A Berlino ha realizzato uno stage presso Savvy Contemporary, spazio di arte e ricerca incentrato su arti non eurocentriche. Negli ultimi due anni ha sviluppato la sua ricerca attraverso una metodologia femminista basata su un’esperienza fisica e personale: se stessa, come corpo sociale e la sua posizione di donna di colore (essendo nata in Italia da genitori senegalesi).

Gianluca Albè

Co-managing partner e head of Pro Bono di A&A Studio Legale, già segretario generale di Pro Bono Italia nonché delegato di studio in Trustlaw. Si occupa di diritto societario, diritto commerciale, M&A e crisi d’impresa, oltre alla sua attività in diverse onlus come presidente o membro del consiglio direttivo.

Irene Sofia Comi

Curatrice indipendente e critica d’arte. Laureata in Storia dell’Arte e Pratiche Curatoriali, è ricercatrice universitaria a contratto presso l’Università Iulm di Milano e frequenta il programma curatoriale Campo19 alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Attualmente lavora per l’Archivio Michael Nyman e recentemente è stata responsabile del XX Premio Cairo. È direttore artistico di “The House” e del progetto itinerante Faro Art per la promozione del rapporto tra arte e impresa. Ha pubblicato saggi critici e articoli per diversi cataloghi e riviste tra cui Corriere della Sera, Arte Mondadori, ATPdiary e altri magazine indipendenti. Tra le mostre curate di recente si segnalano: “The useless land”, Castello di Lajone, Quattordio (AL); “I’ll be home tonight”, The House, Milano; “Pressione simpatica – Matteo Vettorello”, Edicola Radetzky, Milano; “Cuore selvaggio – Matteo Montagna”, Current, Milano; “Sulle nuvole – Matteo Fato”, Horacio Pagani Museo, Modena.

Mostra sulla crisi ambientale, a Busto la riflessione “Della Natura e dell’Arte”

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