Il Moro della Uyba: oggi Velasco, domani magari Egonu

ATTESE NOVITA' ANCHE NEL NAMING DELLA SQUADRA

BUSTO ARSIZIO – Dal Moro di Venezia, che nel 1992 riuscì nell’inimmaginabile impresa di sconfiggere New Zealand e debuttare in America’s Cup, al Moro (Mattia) della Uyba, chiamato in un’altra sfida epocale. Lunedì si svolgerà il CdA della nuova Uyba americana, con le quote di maggioranza che passeranno alla Brera Holdings PLC (e della sua controllata italiana Brera Milano S.r.l.) e con Gianluigi Viganò Amministratore Delegato. Ma la governance sportiva resterà salda nelle mani del Presidente Giuseppe Pirola e del Direttore Generale Mattia Moro, così espressosi:

“Di fronte ad un progetto di tale portata godere della piena fiducia della proprietà ci dà una garanzia di sicurezza in primis ma al tempo stesso ci dà stimoli e motivazioni per affrontare con rinnovato entusiasmo una sfida importante. Lo sport è fatto di denari, purtroppo e per fortuna. Ad oggi eravamo arrivati ad un punto critico: rincorrevamo la palla. E in più ogni anno il valore della squadra, per ragioni di budget, calava”.

Una scelta insomma inevitabile

Preferisco definirla un’opportunità di chi ha avuto anche il coraggio di investire in un progetto di medio termine.

Sarà allora la stagione delle scommesse?

Preferisco definirla la stagione della ripartenza. La situazione si era, come dire, un po’ incancrenita. Bisognava svoltare.

Parte della piazza ha però un po’ mugugnato…

Ogni cambiamento comporta novità. E le novità spaventano. Ma eravamo arrivati ad un punto di non ritorno. E fin dal primo giorno siamo stati chiari: abbiamo parlato di progetto triennale. Bisognerà pertanto avere pazienza, ben sapendo che le giocatrici avranno bisogno di tempo per crescere e fare il proprio percorso. Non a caso abbiamo deciso di iniziare a metterci al lavoro già da luglio per rodare la squadra.

E come la mettiamo con la cultura, tipicamente italiana, del risultato prima di tutto?

Non è l’unica sfida che ci attende. Conoscendo i nostri grandissimi tifosi, rimastici sempre vicini in ogni momento, il cambiamento “culturale-sportivo” in realtà mi spaventa meno di quel senso di provincialismo che si percepisce un po’ in città. Bisognerà fare un passo avanti anche da questo punto di vista, per diventare un polo d’interesse non solo per la città di Busto ma per tutta l’area Malpensa. Se gli americani hanno puntato sulla Uyba, un brand valutato 1 milione di euro, è perché hanno avuto una visione più globale: a cominciare dal Palasport, per proseguire con le evidenti potenzialità del territorio fino ad arrivare alla partita intesa come spettacolo.

Ci saranno novità anche in tal senso?

Tantissime: andare a vedere la Uyba all’Arena E-Work sarà uno spettacolo nello spettacolo. Ma più in generale, se le cose andranno nel verso giusto, si porranno le basi per il progetto Uyba Lab, per la scuola, la foresteria e il Campus.

Per ora a far sognare i tifosi è stato soprattutto il nome di Velasco

Velasco è un grande uomo d’azienda. Non farà crescere solo le giocatrici, ma tutti noi, ambiente compreso. Oggi abbiamo il top degli allenatori, magari un domani – se la crescita sarà esponenziale – avremo anche la top della giocatrici…

Sognare non costa nulla, ma intanto Velasco si è già fatto sentire

Velasco delega molto, ma allo stesso tempo controlla. Ci stiamo conoscendo, ma è già evidenti a tutti che siamo di fronte ad una persona fuori dal comune: solo ad ascoltarlo, c’è da imparare. Ad oggi comunque è la persona (sorride – ndr) più impegnativa che abbia mai conosciuto…

In che senso: come l’ha sorpresa?

Un po’ in tutto, anche nelle piccole cose. Il primo giorno che l’ho accompagnato all’Arena mi ha fatto notare l’erba troppo alta: non valorizzava la bellezza e le potenzialità del Palasport. E poi anche nella scelta della casa: anziché stare a Milano, ha voluto trovare casa in centro a Busto per poter essere più presente possibile all’Arena. Velasco ha deciso anche di cambiare la tipologia degli allenamenti: prima lavoro in palestra, poi pesi. Insomma è una persona in continuo aggiornamento che sa motivare tutti e che ha sempre una parola giusta.

Insomma, come recita il battage della campagna abbonamenti biancorossa: nuova vita Uyba, il permesso di sognare

Uyba Moro Velasco Egonu – MALPENSA 24