Il Pnrr rende più buoni i sindaci della provincia di Varese

I sindaci di Varese, Busto, Gallarate: Davide Galimberti, Emanuele Antonelli e Andrea Cassani

Qualcosa più di un segnale. Diciamo, una presa di coscienza sul fatto che, facendo squadra, si hanno maggiori possibilità di raggiungere gli obiettivi previsti. Ovvio, non c’è dubbio. Un po’ meno ovvio per i sindaci del territorio che, negli anni, si sono riempiti la bocca con la necessità di realizzare sinergie ma, a conti fatti, ciascuno è (quasi) sempre andato per la propria strada, nel tentativo di migliorare il proprio orticello, infischiandosene dell’intorno. Gli esempi sono innumerevoli e si perdono nel tempo. E un po’ suscitano perplessità sulla reale volontà dei nostri amministratori pubblici di guardare oltre il campanile, superando pregiudizi e appartenenze.

Ora però c’è il Pnrr, il famoso e beatificato Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sta già portando alle casse degli enti locali un fiume di denaro, e altro, molto altro, ne porterà. Bisogna però essere capaci di partecipare ai bandi europei, di proporre progetti concreti e sostenibili, di essere, insomma, affidabili sul versante tecnico/progettuale/burocratico. Non proprio una passeggiata per i Comuni, specialmente per quelli più piccoli, in difetto di competenze specifiche, a volte privi di funzionari all’altezza; Comuni bisognosi di rivolgersi a professionisti esterni che sappiano districarsi nei gineprai di norme e procedure complesse, in alcuni casi addirittura imperscrutabili.

Ecco che da Busto Arsizio e Varese, dai sindaci Emanuele Antonelli (che è anche presidente della Provincia) e Davide Galimberti, arriva l’idea di unire le risorse operative con i colleghi di altre città del Varesotto. Martedì è stata convocata una prima riunione con lo scopo di gettare le basi per un’azione unanime, che superi i mille paletti per accedere ai fondi. Non è un’impresa facile per primi cittadini abituati a fare da sé, spesso diffidenti l’uno dell’altro, piegati alle logiche di partito e a quelle personali. Con esigenze differenti e aspettative di diversa natura, anche politiche, le quali hanno spesso impedito che i problemi collettivi si affrontassero e risolvessero appunto unendo le forze. Per di più, la provincia di Varese è policentrica, con un Sud caratterizzato da una forte densità manifatturiera e un Nord meno competitivo, con una Busto Arsizio che storicamente soffre il capoluogo e una vasta area condizionata dalla presenza di Malpensa. Insomma, difficile, quasi impossibile, pedalare in discesa verso i danèe del Pnrr.

Ma il fatto che due riconosciuti antagonisti come il poco affabile Antonelli e l’astuto Galimberti abbiano deciso di parlarsi, al netto di vecchi screzi e reciproci sospetti, chiamando a raccolta i loro colleghi, depone per un’inedita stagione di collaborazione, come mai era accaduto in passato. Molto, anzi, tutto può il Pnrr e i soldi che distribuirà ai più virtuosi: i sindaci diventano più buoni. Nella speranza che, almeno nell’occasione, unica e irripetibile, la folta pattuglia dei primi cittadini dialoganti non finisca per naufragare nelle solite, stucchevoli, esiziali polemiche di parte. O, peggio, nelle fumisterie politiche, sotto le quali si nascondono, a volte, le furbizie per avvantaggiare una città rispetto a un’altra.

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