Il salvataggio delle banche sulle spalle degli Italiani

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di Fabrizio Iseni

Fine anno 2016: esplode la crisi della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca. Due istituti radicati nel Nord Est e in gran parte del Nord Italia, due istituti bancari con capitali azzerati dalle perdite e finiti in liquidazione coatta. Fine anno 2018: esplode la crisi del Gruppo Banca Carige, un’altra istituzione bancaria del Nord, con sportelli ovunque, un altro flop di fine anno: posta in amministrazione straordinaria dalla Bce, ha
“festeggiato” capodanno con la capitolazione del proprio consiglio di amministrazione. In mezzo (fra 2016 e 2018) non dimentichiamo i guai di altre banche che hanno segnato il cammino politico del governo precedente.

iseni carige bancheUn bel record per le banche italiane con migliaia di azionisti e obbligazionisti rimasti con il cerino in mano. Vicende indubbiamente diverse: gestioni buone o cattive, difficoltà oggettive (ma non sempre) di mercato e – comun denominatore – ingenti crediti in sofferenza con inevitabili perdite. Ma lasciamo le analisi economiche agli economisti e limitiamoci a prendere atto di quanto è accaduto e sta accadendo. Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Carige sono diffusissime nel Nord Italia: fra tutte, uno sportello in ogni città. Una diffusione così capillare che rende ancor più preoccupante quello che ormai potremmo definire un “fenomeno”. E a pagare siamo sempre noi, i cittadini della Repubblica. Popolare di Vicenza e Veneto Banca, con i capitali azzerati, sono state sostenute da provvidenze pubbliche miliardarie. Cioè dalle nostre tasche di risparmiatori e contribuenti.

E ora la vicenda Carige: stessa trama, cambia il colore dei governi ma la sostanza è sempre quella: Il Consiglio gialloverde dei ministri con una riunione lampo ha varato un decreto legge che prevede, da una parte, la garanzia dello Stato sulle future emissioni obbligazionarie e sui finanziamenti che Banca d’Italia potrebbe erogare all’istituto Carige, dall’altra una eventuale ricapitalizzazione pubblica. Tradotto: la prima misura ricalca esattamente quella varata a suo tempo a favore della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca e assicura in prospettiva l’attività di consolidamento della banca genovese mentre la seconda riecheggia il salvataggio di Mps (Monte Paschi) ad opera di Matteo Renzi.

Il decreto per Banca Carige vuole garantire gli interessi dei risparmiatori, in modo da consentire all’Amministrazione Straordinaria di rilanciare la banca e proteggere il patrimonio. Ma a che prezzo? Chiediamocelo. Secondo diversi economisti, il salvataggio e la messa in sicurezza delle banche venete (Popolare di Vicenza e Veneto Banca) del 2016 è costato oltre 11 miliardi di euro (questo l’importo che ha impattato sul debito pubblico), mentre l’impatto negativo sul deficit è stato di 4,7 miliardi. Quanto ci costerà Carige? Il peso dei salvataggi (e non solo quelli dei migranti) è sempre sulle spalle degli italiani.

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