Isolino Virginia, Arcisate e Azzio: i segreti delle ultime scoperte dell’archeologia

VARESE – Il territorio della provincia di Varese negli ultimi anni è stato oggetto di un’intensa attività di ricerca archeologica. Tre in particolare i luoghi in cui si sono concentrati gli studi: il sito Unesco dell’Isolino Virginia nel Lago di Varese, il comune di Azzio e quello di Arcisate. Tre incontri online che si terranno a febbraio permetteranno a tutti di conoscere i segreti delle attività di scavo.

Le ultime scoperte

Grazie all’archeologia la vera scoperta è oltre la superficie. Dalle ultime attività svolte sono emersi infatti nuovi elementi capaci di raccontare una storia ancora sconosciuta e affascinante, per comprendere al meglio le radici della terra dei sette laghi. Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione culturale, apre il 2022 presentando le ultime scoperte che hanno interessato Varese e dintorni. Dal 3 al 17 febbraio, per tre giovedì, in tre incontri online (su piattaforma Zoom alle ore 20.45), l’attenzione si focalizzerà su tre luoghi particolari: l’Isolino Virginia, già patrimonio Unesco e luogo di interesse archeologico e botanico; il territorio di Azzio in Valcuvia e il comune di Arcisate con la sua chiesa. Ad illustrare le ultime scoperte gli archeologi, archeobotanici e gli antropologi che hanno scavato e studiato quanto è stato rinvenuto. Dalle loro voci si potrà apprendere in anteprima i segreti di un patrimonio eccezionale e per certi versi sorprendente, in grado di raccontare una storia che va in profondità e si allunga nel tempo. Per partecipare occorre iscriversi online.

Dare voce alla ricerca

«Siamo liete di dare spazio alla voce di colleghi e colleghe che lavorano quotidianamente sui reperti del varesotto – spiega Emanuela Sguazza di Archeologistics – pensiamo che il loro lavoro di ricerca non debba rimanere oggetto di dialogo solo con i professionisti della materia, ma abbia un reale e quotidiano interesse anche per tutta la comunità dei cittadini, che può in questo modo mantenere viva la memoria della propria storia e meglio conoscere i motivi che hanno condotto l’evoluzione del loro territorio in una certa direzione». La rassegna di incontri parte giovedì 3 febbraio: il primo appuntamento è dedicato alle “Chiese nascoste di Arcisate”. Insieme con Alessandro D’Alfonso, archeologo con un’esperienza decennale specializzato in contesti medievali che ha già operato in provincia di Varese a Vizzola Ticino, Gallarate e Samarate, si andrà alla scoperta dei rinvenimenti fatti ad Arcisate. Qui, durante i lavori di restauro della basilica di San Vittore Martire, che ha festeggiato proprio nel 2021 i 500 anni della sua edificazione, sono emersi i resti dell’antica chiesa medievale e di una trentina di tombe “a camera” che hanno rivelato una storia ben più lontana e millenaria.

Storie dal passato

L’incontro di giovedì 10 febbraio, dal titolo “Uomini e piante dal passato”, sarà dedicato invece all’Isolino Virginia. Si parlerà di come l’uomo del Neolitico abbia sfruttato le risorse ambientali del luogo, quali frutti edibili e quali alberi di alto fusto abbia utilizzato. Barbara Cermesoni e Mauro Rottoli guideranno alla scoperta dei segreti più profondi che l’unica isola del lago di Varese continua gelosamente a custodire. Cermesoni, già conservatrice del civico museo di Erba, è oggi conservatrice archeologa presso il Museo Civico di Villa Mirabello a Varese. Rottoli invece è professore a contratto presso l’Università di Trento (insegnamento di Botanica Generale per la Facoltà di Beni Culturali) e ha condotto studi su materiali archeobotanici e tessili da siti italiani ed esteri (Libia, Siria, Israele e Sudan. È inoltre autore o co-autore di oltre 250 pubblicazioni. Giovedì 17 febbraio infine si chiude con “La bioarcheologia a Varese”, appuntamento dedicato ad Azzio, comune della Valcuvia. Un’area oggetto di studi da parte dell’Università dell’Insubria. Sono stati analizzati i reperti osteologici ritrovati per un confronto con altri casi quali San Biagio a Cittiglio e la chiesa di Sant’Agostino con necropoli a Caravate. Si andrà alla scoperta delle persone che nell’ultimo millennio hanno abitato il territorio. Le guide di questo viaggio saranno Marta Licata, Barbara Fusco, Chiara Tesi e Omar Larentis, ovvero il team di ricercatori del dipartimento di Biotecnologie e Scienze della vita dell’ateneo, che si occupa dello studio di gran parte dei reperti scheletrici provenienti dal territorio.