Dopo Manchester, la Juve si scopre favorita

Rigore-Juve-Caronni

Quante volte abbiamo sentito i soloni del giornalismo sportivo parlare di concetti come “identità”, “consapevolezza” o “personalità” legati a una squadra di calcio? Troppe sicuramente, ma quando si parla della Juventus ammirata a Old Trafford è difficile trovare parole differenze o virtù più appropriate. Nell’evoluzione dei bianconeri dall’arrivo di Allegri a oggi non c’è retorica, ma solo constatazione di fatti e risultati, ovvero l’unica cosa che conta nel calcio e soprattutto a Torino. Signal Duna Park, Do Dragao, Etihad Stadium, Luois II, Parc OL, Sanchez Pizjuan, Wembley, Mestalla, Bernabeu e il già citato Old Trafford.

Obiettivo Champions

Sul Risiko delle grandi imprese allegriane i tifosi possono mettere una bandierina in ognuno di questi importanti stadi. Successi che non hanno portato a quel trofeo dalle grandi orecchie che da oltre vent’anni la Juventus attende, vero, ma la differenza tra quelle vittorie e quella con lo United sta nel modo con cui è arrivata. Da qui nasce l’ottimismo per un finale, o forse sarebbe meglio dire Una finale, differente. Il modo in cui i campioni d’Italia hanno imposto il proprio gioco è un unicum. Pure gli anti-allegriani militanti hanno dovuto mangiarsi il cappello come il famoso Rockerduck e ammettere la sconfitta. No, la Juve non ha già vinto la Champions e l’errore più grande alla Continassa sarebbe pensare di avere già il trofeo tra le mani. Per trasformare il sogno in realtà la Juventus dovrà trovarsi nel posto giusto al momento giusto tra marzo e aprile, tuttavia oggi la Juve ha capito di essere ben piu di una candidata. Ha capito di essere davvero una favorita, sul campo e non solo sulla carta.

Juventus favorita Champions Malpensa24