La Sinistra-Legnano in Comune “spegne” il nuovo impianto per i rifiuti umidi

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LEGNANO – Un impianto che «non fa che perpetuare un modello ormai vecchio: un modello che, anziché perseguire la logica del “produrre meno rifiuti-riusare-recuperare”, demolisce sostanza organica con un processo per niente naturale (digestione anaerobica) per ottenere un po’ di combustibile, in questo caso metano, e “compost” sulla cui qualità sono in molti studiosi a dubitare». Così La Sinistra-Legnano in Comune sulla prossima realizzazione dell’impianto di trattamento di Forsu (la Frazione organica del rifiuto solido urbano, cioè il rifiuto “umido”) e rifiuti verdi in via Novara. La lista che presenterà un proprio candidato sindaco alle Amministrative muove i primi passi programmatici su temi chiave quale l’ambiente, prendendo spunto dall’impianto su cui sarà convogliata la frazione umida degli RSU anche da altri comuni per ricavarne gas combustibile e terriccio coltivabile.

«Modello superato e nocivo»

La Sinistra-Legnano in Comune punta il dito sull’impatto che avrà l’impianto «su traffico, salubrità dell’aria, gli adiacenti ospedale e Parco Alto Milanese» ma anche «sull’anomalia di un bando con partecipante unico (e un po’ chiacchierato), la sostenibilità economica possibile solo grazie ai generosi incentivi statali, la pericolosità: è pur sempre classificato come industria insalubre di prima categoria». E suggerisce possibili alternative. «Non solo quella ovvia di produrre meno rifiuti, cominciando col ridurre gli sprechi che sono all’origine del food vaste. Sono ormai diversi in Italia gli impianti che lavorano con metodiche di compostaggio (quello vero: aerobico, che non distrugge la matrice organica) e in diverse regioni italiane, con governi di diverso colore, vengono promulgate leggi che promuovono il compostaggio di prossimità e di comunità, oltre all’auto-compostaggio, come previsti e auspicati nel Testo unico ambientale».

«Serve un cambio di mentalità»

In definitiva, per la sinistra legnanese «anche in questo caso c’è bisogno di un cambio di mentalità, oltre che di una consapevolezza più diffusa. Quest’anno l’overshoot day in Italia è stato il 14 maggio: da quel giorno siamo in deficit ecologico avendo consumato tutte le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno per noi. Un pianeta di scorta non l’abbiamo. Se non cambiamo rotta, e velocemente, il disastro è sicuro» paventa.

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