Lago Maggiore e musica, la storia d’amore del nuovo romanzo di Simone Merlotti

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BUSTO ARSIZIO – «Amo ascoltare Enrico Ruggeri, Amedeo Minghi e sono convinto che, come disse Elvis, un altro artista che adoro, senza una canzone una giornata non finisca mai». Come ha spiegato Simone Merlotti, scrittore e giornalista di Busto Arsizio, anche il suo ultimo romanzo, “Il dolce suono del tramonto”, racconta una storia d’amore: non si tratta però solo di quella tra due persone, ma riguarda anche le sette note e il territorio del Lago Maggiore dove si svolgono le vicende narrate. Il libro, che lunedì 13 luglio andrà in stampa, a fine mese sarà disponibile da Bustolibri e su Amazon.

La canzone italiana dagli anni Sessanta ai giorni nostri

Francesco Maria Dogliotti, pianista e compositore, fin da bambino è affascinato dalla musica. Grazie a un colpo di fortuna troverà la strada giusta per realizzare il suo sogno di diventare un artista affermato, ma dovrà scontrarsi con individui subdoli e amori travagliati. Arricchite da articoli di giornale e una discografia, le pagine ripercorrono la canzone italiana dagli anni Sessanta ai giorni nostri: il protagonista de “Il dolce suono del tramonto” evolve il suo stile fino a dare vita a una sorta di “Mozart-Rock” che gli fa conquistare le classifiche dei dischi più venduti, tanto da diventare per tutti “Il Maestro del Lago Maggiore”. «Rimango legato ai brani del passato, come quelli creati da Franco Battiato o Mogol; ho anche la fortuna di conoscere Dario Gay, cantautore che ha collaborato con Ruggeri ed è stato d’ispirazione», ha rivelato Merlotti. «Un suo pezzo, “Questo cielo è mio”, fa infatti da filo conduttore alla storia: ognuno di noi ha un pezzo di cielo che può colorare e musicare».

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Una seconda casa

Dopo quattro anni la firma de “Il Tigrottino”, testata del Pro Patria Club, è tornato a scrivere un racconto ambientato nei luoghi a lui più cari: quelli appartenenti all’area del Verbano, in particolare Stresa e la sponda piemontese dello specchio d’acqua. «Sono ossolano di adozione: ho il Lago Maggiore nel sangue, è la mia seconda casa. Un altro motivo che mi ha spinto a dedicargli il mio quarto romanzo è stato anche il fatto che a scoprirmi, a livello artistico, è stato Carlo Alberti, editore di Verbania da poco scomparso». Merlotti è alla sua quarta fatica dopo “Un viaggio tra le nuvole” (2009), “La corriera per Baceno” (2013) e “Il ritorno di Lara” (2016): «Ho scritto tre romanzi d’amore e quest’ultimo è stato iniziato durante una relazione e terminato in un’altra. C’è quindi un aspetto autobiografico: io avevo il sogno della scrittura, che per fortuna ho realizzato, per Francesco è invece la musica. E, come me, l’artista ama la figura femminile, ma non attraverso avventure. È ancora legato all’amore vero, passionale, che dura per tutta la vita; però, per diventare famoso, perderà qualcosa d’importante».

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