Legnano, la Fondazione Palio si presenta: «Al lavoro per farlo crescere e diffondere»

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LEGNANO – «Non nascondiamoci dietro un dito: l’anno scorso abbiamo fatto il Palio con grandissimi sacrifici e difficoltà, ultima quella meteorologica. Questo dev’essere l’anno della ripartenza rispetto agli sponsor e alla notorietà». Così Lorenzo Radice, sindaco di Legnano e Supremo Magistrato del Palio, che – salvo elezioni – si correrà proprio nella data della Battaglia, il 29 maggio. «Per noi – ha spiegato Radice all’incontro con i componenti già nominati della Fondazione Palio voluta dall’Amministrazione comunale che si è tenuto oggi pomeriggio, martedì 8 marzo, in Comune (nella foto); ad essi si aggiungeranno le ultime due nomine del comitato di indirizzo, che si riunirà entro un paio di settimane – la Fondazione è lo strumento per far salire la notorietà e la diffusione del Palio al di fuori della città, ma sono percorsi lunghi. La prima ambizione è tornare a far appassionare Legnano al Palio, poi faremo un percorso di crescita per l’auspicato salto di livello, che coinvolgerà anche il luogo della manifestazione».

Sui finanziamenti privati che sempre la Fondazione è chiamata a reperire, «quest’anno – ha ribadito il Supremo Magistrato – abbiamo bisogno di ripartire per riconsolidare la base esistente dopo due anni. Prima ancora del pubblico nelle strade e allo stadio, dobbiamo cercare i finanziatori. Non stiamo fermi, ma quest’anno sarà necessariamente nel segno della continuità. La nuova sede della corsa? Non prometto nulla, ma posso dire che la Fondazione studierà progetti sostenibili nel tempo che offrano una soluzione, ma non è l’unico aspetto su cui reperire risorse e fare investimenti: penso in primis ai costumi della sfilata. Ci auguriamo che ci siano nomi del mondo imprenditoriale disponibili, come pure persone capaci di muoversi in ambito culturale e un profilo in ambito legale, che completerebbe le professionalità necessarie».

Primo obiettivo: tornare a coinvolgere l’intera città

«Ancora prima di uscire da Legnano – ha ribadito l’assessore al Palio, Guido Bragato – dobbiamo far rientrare Legnano nei manieri, allo stadio, nella vita del movimento legato al Palio. Abbiamo poco tempo per organizzare la nuova edizione con questa struttura, ma sono convinto che ci siano tutte le possibilità per ottenere un ottimo risultato».

Anche il Cavaliere del Carroccio, Riccardo Ciapparelli, fa leva sul «nuovo sistema organizzativo» introdotto con la Fondazione per «portare maggior lustro alla nostra manifestazione. Della Fondazione si parlava da anni nell’ambito paliesco, ora il tempo delle chiacchiere è finito, si comincia a lavorare con un sistema nuovo e aperto al terzo settore. Contiamo sulle idee delle Contrade per avere risultati nella maniera più concreta».

Al sospirato – e meritato, soprattutto per la straordinaria unicità della sfilata in costumi del XII secolo – salto di qualità nella diffusione della manifestazione lavoreranno anche gli altri due membri della Fondazione, Alberto Romanò per la Famiglia Legnanese («sono nel Palio fin da piccolo, entrare in una Fondazione corona lo spirito e l’amore per la manifestazione») e Massimiliano Roveda per il Collegio dei Capitani («con il suo statuto, la Fondazione è la giusta struttura per governare il Palio mantenendo l’attenzione alle nostre tradizioni storiche e la presenza importante delle Contrade, cose che in altre strutture si sarebbero perse»).

Garavaglia: «È questione di identità»

La curiosità era però legata soprattutto alla presidente del nuovo ente, Mariapia Garavaglia, che si è detta «felice e orgogliosa, con un po’ di patema d’animo» e pronta al nuovo compito «con slancio e sorpresa. Dopo tanti anni che ho lasciato Legnano vi sono tornata, è una città che ho amato molto come studentessa e poi come insegnante al liceo, oltre ad avervi tenuto i comizi della mia carriera politica.

«Il Palio – ha proseguito Garavaglia – è una macchina complessa, ogni anno faticosa, che comporta l’ansia di arrivare al fine corsa anche preparando tutto. Quest’anno si può pensare con più sollievo al programma di massima. Abbiamo l’idea delle sponsorizzazioni, a Legnano c’è generosità, la si è sempre vista ad esempio per le borse di studio. Il Palio è una realtà che deve essere vissuta dall’intera città perché è la sua identità, senza la quale non c’è dignità. Vogliamo arrivare a maggio con un Palio bellissimo, per migliorare la sua immagine e quella della nostra città. Stiamo provando a far uscire la manifestazione dalle mura della città, speriamo di riuscirci».

Quanto alle critiche di alcuni sulla sua nomina “politica”, l’ex ministro Dc è lapidaria: «Non faccio più politica e non sono più in nessun organo di partito, spero abbiano pensato a me per la mia costante presenza nella vita civile, non politica, legnanese. Sono legata alla legnanesità, che non mi ha mai abbandonato. Conteremo come sempre sul contributo dei volontari, tutto ciò che ha funzionato dev’essere prorogato, anche per gratificare chi l’anno scorso ha lavorato in pessime condizioni».

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