Legnano, selezione per posto in Comune da rifare. Ma per un vizio di procedura

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LEGNANO – Quel concorso per un posto in Comune è da rifare. Ma per un vizio procedurale, non per le accuse mosse dall’opposizione. Una settimana dopo il caso sollevato in Consiglio comunale dalla Lega, il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, affida a due fitte pagine di Word la replica ai sospetti sollevati sul caso della dirigente delle Opere pubbliche di Palazzo Malinverni risultata fra i vincitori di una procedura di assunzione interna da lei stessa promossa. Per la Lega, è la dimostrazione della «costante volontà dell’Amministrazione di gestire la res publica a propria discrezione, in maniera opportunistica bypassando regolamenti e norme che tutelano il pubblico interesse». Per il sindaco, «è un teorema falso e da respingere in toto, a cominciare dalle responsabilità attribuite alla parte politica che avrebbe voluto, creando un posto ad hoc, “ricompensare chi ha contribuito alla campagna elettorale della coalizione di centrosinistra”».

Al bando di mobilità per i 3 posti in questione hanno risposto 8 candidati: 2 non sono risultati idonei e 2 non si sono presentati ai colloqui. I 3 vincitori avrebbero dovuto prendere servizio dal 1° luglio: risultato che, alla luce del vizio di forma, sarà annullato, in attesa di ripetere i colloqui e formare nuovamente la graduatoria.

Di seguito, le accuse riassunte dal gruppo di minoranza in un comunicato diffuso nei giorni scorsi e una sintesi della risposta odierna di Radice.

Lega: «Tanti motivi per pensare male»

Abbiamo evidenziato l’operazione orchestrata dall’attuale dirigente alle Opere pubbliche che, con il contratto a tempo determinato in scadenza, promuove un bando per rimpolpare l’organico del suo ufficio, partecipa alla selezione e guarda caso ne esce vincitrice, assicurandosi, una volta uscita dalla porta, l’istantaneo rientro dalla finestra. Il tutto giocando con soldi pubblici.

Quando un consigliere scopre che il nome del vincitore di un bando non viene reso noto, quando viene negata la possibilità di analizzare il lavoro svolto dalla commissione esaminatrice, ammesso che questa sia stata nominata e abbia verbalizzato il proprio operato, quando la vincitrice del concorso – oltre ad essere in una palese posizione di conflitto di interessi – risulta anche essere stata pubblicamente ringraziata del nostro sindaco per l’operoso sostegno garantito dalla stessa in campagna elettorale, non ci resta che pensar male. Facendo ovviamente peccato, ricordiamo che purtroppo non è il primo episodio di questo genere. Quanto accaduto definisce puntualmente obiettivi e modalità.

Estremamente allarmante è la compattezza espressa dalla maggioranza che, senza alcun indugio, sostiene questo tipo di gestione. Che siano tutti sulla stessa barca? Che debba arrivare per ciascuno il proprio turno per poter piazzare l’amico dell’amico? Come troppo spesso accade, le parole risultano lontanissime dai fatti.

Il nostro impegno resta costante, questo tipo di segnalazioni tende ad isolarci all’interno del Palazzo ma a noi questo non spaventa. Continueremo anche da soli, perché la nostra città merita di meglio. Molto di meglio.

Carolina Toia – Lega Salvini Premier Legnano

Il sindaco: «Basta gettare fango sul personale»

È un teorema quello che da ormai quasi due anni Lega e Lista Toia cercano di montare ad arte, fino ad arrivare a inventare cose che non esistono: e di cui ciascuno risponderà nelle sedi opportune. Un teorema che si basa sull’idea che la politica intervenga nella gestione del personale per fare favori o dare ricompense. Respingo fermamente queste accuse e tengo a ribadire che nella gestione del personale la politica può solo definire gli indirizzi agli uffici, i quali poi – nella propria autonomia gestionale prevista dalla legge – attuano le procedure.

È proprio questo il motivo per cui in Consiglio comunale né il sottoscritto né alcun assessore ha risposto alle accuse di una parte della minoranza. Questa procedura è stata condotta e gestita esclusivamente da figure tecniche degli uffici competenti e né io né i miei colleghi di giunta vi siamo entrati. La Lega e la Lista Toia ignorano il principio di separazione tra funzioni di indirizzo degli organi di governo e funzioni di gestione amministrativa dei dirigenti e degli uffici e pretendono che il sindaco si occupi anche di gestione, aspetto che a lui non compete.

Non essendo in possesso di elementi di conoscenza per poter rispondere, ho chiesto al dirigente del Personale di essere ragguagliato sulla procedura. Ho preso atto della risposta che mi ha fornito e che evidenzia, purtroppo, un vizio di forma nella composizione della commissione. Il che non comporta abusi di potere o illeciti penali, essendo un vizio sanabile con la ripetizione dei colloqui. Se è questo ciò cui si riferivano i consiglieri di Lega e Lista Toia, chiedo a loro, per il futuro, di moderare i toni e usare parole corrette, perché quelle pronunciate e scritte sono molto gravi e davvero lesive della dignità professionale e morale dei soggetti coinvolti. La selezione, nel caso specifico, è stata avviata con una determina con cui si bandiva la posizione indicando che i colloqui si sarebbero dovuti tenere alla presenza di un gruppo di esperti. Invece, per l’assenza di un dirigente comunicata a poche ore dall’inizio, si sono tenuti alla presenza del solo dirigente del Personale e del responsabile del Personale con funzioni verbalizzanti; tale composizione non risulta idonea rispetto a quanto previsto nel bando. Da qui la necessità di ripetere i soli colloqui e non l’intera procedura.

«Accuse false e gravi»

L’accusa di Lega e Lista Toia è di aver creato un posto ad hoc per la attuale dirigente del settore Opere pubbliche. Nulla di più falso. A tal proposito è da ricordare che, nella politica del personale, la Giunta – come il Tuel prescrive – esercita un ruolo esclusivamente nella definizione dei fabbisogni del personale per tutto il Comune, sulla scorta delle indicazioni che il segretario generale propone di concerto con i dirigenti. La delibera dei fabbisogni di personale ha espresso i seguenti obiettivi dell’Amministrazione: dare priorità agli interventi che, in relazione al procedere degli investimenti Pnrr, consentano all’Ente di gestire e portare a termine progetti o iniziative a carattere trasversale di elevata complessità organizzativa e, di conseguenza, coprire tutte le posizioni che si rendono vacanti per turnover (pensionamenti, dimissioni, trasferimenti ecc.) e rinforzare gli organici in alcuni settori particolarmente strategici, quali Oo.Pp e Cuc (Centrale unica di committenza). Non è quindi “stato creato un posto” ma sono state istituite 4 nuove posizioni per il 2022 (una per le Opere pubbliche, due nel settore Gestione e assetto del territorio e uno ai Servizi sociali ed educativi) e ben 5 sono previste per il 2023. Inoltre, nello specifico del settore Opere pubbliche, ben 3 figure di categoria D (laureati, quindi funzionari, nda) hanno cessato le funzioni nel giro di pochi mesi a seguito di dimissioni volontarie. Gli uffici, poi, hanno avviato le procedure per il reclutamento del personale.

Falso è il fatto è che il bando fosse per un concorso, mentre era per una mobilità, procedura guardata con favore dalla legge per ragioni di contenimento della spesa: infatti, con la mobilità, la copertura dei posti si consegue attraverso un’ottimale ridistribuzione del personale già in servizio, in luogo dell’assunzione di nuovo personale. Del tutto fuori luogo sono quindi le illazioni nei confronti dell’attuale dirigente delle Opere pubbliche. Falso è che l’Amministrazione gestisca “la cosa pubblica a propria discrezione, in maniera opportunistica e al di sopra di regolamenti e norme che tutelano il pubblico interesse”, perché la procedura in questione è stata bandita e conclusa dalle sole figure tecniche.

Benché spiacevole la vicenda non ha nulla a che vedere con i profili di illegalità adombrati e pertanto mi auguro che le forze politiche abbassino i toni e interrompano la campagna di insinuazioni e discredito nei confronti dell’istituzione comunale.

Lorenzo Radice – Sindaco di Legnano

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