Lombardia pronta a scegliere i delegati per il Quirinale: sette anni fa tre varesini

MILANO – Nel 2015 furono scelti tre varesini, una circostanza che quasi certamente non si ripeterà: è in programma martedì 11 gennaio la votazione del Consiglio regionale per la nomina dei tre grandi elettori che dal prossimo 24 gennaio, a Roma, parteciperanno alle elezioni del Presidente della Repubblica a camere unite. Da prassi due posti vanno alla maggioranza e uno all’opposizione: sette anni fa toccò al governatore Roberto Maroni, al presidente dell’Assemblea regionale Raffaele Cattaneo e al capogruppo del Pd Alessandro Alfieri.

La votazione

Sarà convocata per martedì 11 gennaio la seduta del Consiglio regionale della Lombardia per scegliere i tre grandi elettori che parteciperanno alla votazione del Presidente della Repubblica, a partire dal 24 gennaio. La votazione dei delegati avverrà a scrutinio segreto, in una cabina in cui ogni consigliere potrà esprimere due preferenze. Secondo la prassi, i designati dovrebbero essere il presidente della Regione, il presidente del Consiglio regionale e un esponente dell’opposizione. «Questa è la linea istituzionale ma non sempre si è seguita. Ci sono precedenti di indicazioni differenti» ammette, interpellato dall’agenzia Ansa, il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi.

La prassi

Prassi vuole che la scelta ricada sul presidente di Regione, sul presidente del Consiglio regionale e su un esponente dell’opposizione: sette anni fa toccò a Roberto Maroni, Raffaele Cattaneo e Alessandro Alfieri (allora capogruppo PD), tre varesini doc protagonisti dell’elezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato. Stavolta tra i prescelti dovrebbe esserci il governatore Attilio Fontana, un altro varesino, insieme ad un altro esponente della maggioranza, che in ossequio ad un’alternanza di partito potrebbe non essere Alessandro Fermi, che guida l’assemblea del Pirellone ma che è passato nelle file della Lega che già esprimerebbe Fontana. I delegati potrebbero anche non essere consiglieri regionali, tanto che si era ipotizzato che la Lombardia potesse esprimere il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi, lombardo che da europarlamentare sarebbe escluso dalle “chiame” per la votazione in seduta parlamentare congiunta e che è allo stato attuale il candidato del centrodestra per il Quirinale.

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