Partito Animalista, alla lonatese Bighetti la guida del Nord Italia. Obiettivo Europee

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Linda Bighetti

LONATE POZZOLO – «No alla caccia, no agli allevamenti intensivi». Due punti fermi. Che sono la base su cui la lonatese Linda Bighetti ha già cominciato a costruire il lavoro da svolgere come coordinatrice del Nord Italia del Partito Animalista. Incarico ufficialmente conferito lo scorso 11 novembre – in occasione del congresso nazionale che si è svolto a Pompei – come riconoscimento del lavoro svolto su tutta la provincia di Varese e nell’Alto Milanese. Al punto che potrebbe trasformarsi in una chance per puntare ancora più in alto, fino alla candidatura alle Europee del prossimo anno.

Gli obiettivi

Una possibilità che stuzzica Bighetti, quella di raggiungere Strasburgo: «Vediamo, penso mi candideranno. Se dovesse esserci l’ufficialità verrà subito comunicato», dice con prudenza. Ma anche con la consapevolezza che «per il partito, ora che siamo ben strutturati, è un obiettivo molto importante avere rappresentanti in Europa».
Per il momento, si gode il nuovo incarico che la terrà occupata in una macro-area che include Lombardia, Piemonte, Liguria e una parte del Veneto. Con un occhio di riguardo per il territorio che vive ogni giorno e che ha già visto Bighetti in prima linea nella vita politica locale. Nella sua Lonate è stata consigliere di maggioranza durante lo scorso mandato del sindaco Nadia Rosa, che le aveva già affidato una poltrona da assessore nel caso fosse stata riconfermata alle Amministrative del 2022. Un obiettivo mancato che però ha contribuito a disegnare un nuovo percorso per la lonatese, dedicato esclusivamente alle battaglie per la tutela del mondo animale e dell’ambiente.

Le battaglie

Battaglie che hanno fatto anche rumore. Come Samarate, con la discarica abusiva e il caso degli animali maltrattati. Era diventata una vera e propria protesta davanti al Comune per chiedere che l’area venisse smantellata. Ed effettivamente era successo, attraverso un’ordinanza che sanciva la fine della questione. «Invece è una guerra che ancora non è terminata», frena Bighetti. «Pensavamo di averla risolta, ma non è così: ci stiamo già preparando per avere chiarimenti e far valere i diritti degli animali”.
Oppure il sit-in contro un maneggio di Arsago Seprio per un toro con la catena al collo dentro un box. Fino alla vicenda di Parabiago dello scorso 12 novembre, quando un cane è stato ucciso da un cacciatore nel Parco del Roccolo. «Una tragedia: per questo sono – e siamo – assolutamente contrari a ogni forma di caccia, una legge da Far West oltretutto pericolosissima se praticata nelle vicinanze dei centri urbani. Ci batteremo contro queste crudeltà».

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